Una delle partite più belle del nuovo millennio viste all’Arena Garibaldi è sicuramente il 3-3 tra Pisa e Modena del 30 ottobre 2007. Una girandola di emozioni, reti e colpi di classe da far pauranel turno infrasettimanale che arrivba alla vigilia di Halloween. Ma qui non ci sono streghe ma solo magie positive grazie soprattutto ai piedi fatati di Alessio Cerci, autore di una splendida doppietta, e alla fisicità del modenese Salvatore Bruno che di gol ne segnerà tre. All’appello non poteva mancare il bomber principe di quel Pisa, ovvero José Ignacio castillo. Nel complesso, in quella serata, i meriti degli attaccanti superarono di gran lunga i demeriti delle difese. E alla fine la delusione per un mancato successo, il pari definitivo di Bruno arriva a pochi minuti dal novantesimo, si trasforma in applausi sinceri e sentiti. In quella serata di pioggia la bellezza del gioco è andata decisamente oltre il risultato.
Cerci da posizione impossibile. Il Pisa è reduce dalla sconfitta di Grosseto che interrompe la striscia di sei vittorie consecutive della squadra allenata da Giampiero Ventura e che costa il primo posto in classifica. Turn-over obbligato in difesa per il tecnico nerazzurro che deve rinunciare agli squalificati Raimondi e Trevisan e all’infortunato Zavagno. Il futuro c.t. della nazionale non cambia il suo 4-2-4 votato allo spettacolo e sposta Zoppetti da destra al centro accanto a Lorenzi e sulle fasce lancia Feussi e Pisano. Il Pisa parte comunque fortissimo trascinato soprattutto da Cerci e Castillo ma anche da D’Anna che va subito due volte vicino al gol. Quando il gol sembra nell’aria arriva, però nella porta del Pisa: al 23′ Giampà va via sulla destra e crossa al centro dove Bruno anticipa Lorenzi e batte di testa Morello. Il Pisa però riparte come se nulla fosse successo e riesce a costringere il Modena ad aprirsi nonostante il vantaggio. Va così che Castillo lancia di prima verso sinistra dove scatta Cerci che salta Frezzolini con un tocco in velocità e arriva quasi sulla linea di fondo, si porta il pallone sul sinistro e segna da posizione quasi impossibile. Standing ovation. Il Pisa potrebbe ancora segnare con Lorenzi ma il primo tempo finisce “solo” sull’1-1.
La beffa e l’orgoglio. La ripresa inizia sempre con il Pisa sempre scatenato: al 3′ Cerci crossa da sinistra e Castillo aggancia meravigliosamente in area, mette la palla a terra, finta e mette a sedere Ungari e poi con un tocco quasi da calcetto batte Frezzolini. Per lui è il nono gol in campionato che gli vale la testa della classifica cannonieri. Ma anche il Modena in attacco non scherza e pochi minuti dopo Bruno centra una traversa con un colpo di testa in area. Ma al 8′ arriva il pari: Lorenzi sbaglia il retropassaggio e favorisce Bruno che in area disorienta Zoppetti e poi batte Morello, leggermente fuori dai pali, con un morbido pallonetto. Malgrado l’evidente errore di Lorenzi è giusto anche evidenziare i meriti della punta del Modena che si lustra la scarpa. Ma non è finita. Il Pisa torna all’attacco e passa ancora grazie a Cerci al 12′: il romano chiude un triangolo con Kutuzov, altro tenore di quel fantastico Pisa, si infila tra due avversari e di sinistro batte Frezzolini dal limite dell’area e poi corre sotto la curva nord per festeggiare la settima rete in campionato. La gara resta emozionante. Morello salva su Okaka, poi D’Anna, tra i migliori, impegna ancora Frezzolini. Proprio D’Anna è imprendibile per Ungari che al 38′ lo stende al limite dell’area rimediando il secondo giallo e quindi l’espulsione. Il Pisa però non sfrutta la superiorità numerica e al 42′ subisce la beffa: la difesa nerazzurra si addormenta su un calcio d’angolo e Bruno svetta ancora di testa piazzando la palla nel sette. Anche per lui corsa sotto il settore dei tifosi del Modena e la soddisfazione di portarsi il pallone a casa. E soprattutto risultando decisivo per il punto prezioso conquistato dai canarini contro un Pisa in stato di grazia a livello di gioco. Infatti i rimpianti aumentano quando al novantesimo Frezzolini toglie dall’angolino un diagonale preciso di Castillo. Rimpianti sì, soprattutto per la fase difensiva, ma dopo il fischio finale ci sono solo applausi per una squadra che da neopromossa è in quel momento terza in classifica.

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