Il pareggio per 1-1 di Alessandria lascia immutate le prime tre posizioni della classifica, anche se il Frosinone si avvicina, con il Pisa sempre secondo, posizione che ricordiamolo vale la serie A diretta come il primo posto. Dalla gara del Moccagatta, contro una squadra in zona playout,  arriva comunque la sensazione positiva che la squadra ha chiuso in crescendo, dopo un primo tempo difficile, mettendo in mostra nell’arco della gara l’importanza degli arrivi di Torregrossa e Puscas. Entrambi ottimi all’esordio. L’ex Sampdoria è andato in gol con un rigore perfetto e nella ripresa ha giocato bene in appoggio a Puscas che da subentrato è andato due volte vicino al gol. Anche perché sono iniziati ad arrivare i cross. La squadra in generale deve essere un po’ più incisiva in attacco ma rispetto a Ferrara è stato fatto un passo avanti. D’Angelo adesso deve sfruttare al meglio il potenziale che la società gli ha messo a disposizione con il mercato di gennaio0a cominciare dal doppio impegno casalingo con Ternana e Vicenza.
Possesso sterile nel primo tempo. D’Angelo si è presentato ad Alessandria con il 4-3-2-1  con  Cohen e Marsura larghi in appoggio di Torregrossa al centro dell’attacco. Il Pisa nei primi 45 minuti ha avuto il predominio del possesso palla anche nel primo tempo ma lo ha fatto in modo sterile. Creando poche occasioni e saltando spesso il centrocampo, dove Touré e Marin sono andati spesso in difficoltà e anche Nagy non ha rischiato mai la giocata in verticale. Torregrossa si muove bene ma i due colleghi di reparto non lo riforniscono a dovere. Quindi l’unica occasione pericolosa arriva su un tiro improvviso di Beruatto respinto all’istante da Pisseri. L’Alessandria si difende e cerca di ripartire e trova la giocata giusta prima della mezz’ora quando Di Gennaro lancia dalle retrovie e trova lo scatto di Chiarello che fa secchi in velocità Caracciolo e Leverbe ma non sorprende Nicolas che poi evita in maniera decisa che l’attaccante avversario riconquisti il pallone. Il rigore arrivato dal Var per mani di Caracciolo consente a Marconi di segnare il più classico gol dell’ex. L’attaccante di Follonica ritrova il gol dopo nove mesi contro la squadra con cui ha fatto le sue cose migliori. In meno di sette minuti però si viaggia dal passato al presente anche grazie a anche a Caracciolo che stavolta guadagna il rigore, concesso da Pezzuto per una trattenuta di mantovani al difensore nerazzurro, che Torregrossa trasforma in maniera mettendo palla da una parte e portiere dall’altra. Stesso numero, il 10, stessa concretezza. Il Pisa oltre all’attaccante che cercava ha trovato, assieme a Benali che è rimasto in panchina, un rigorista sulla carta affidabile. Cosa non da poco per una squadra che ha già fallito tre rigori in questa stagione.
Il crescendo non porta i tre punti. Nella ripresa D’Angelo toglie Marsura e Cohen e inserisce Masucci e Puscas. Da quel momento in poi Torregrossa ha un punto di riferimento più vicino nel romeno e inizia a macinare delle belle giocate anche perché Masucci porta più corsa rispetto ai predeccessori. Subito Puscas coglie l’esterno della rete su cross di Beruatto che inizia a spingere maggiormente, mentre dall’altra parte Birindelli resta più guardingo con Lunetta prima e Mattiello poi ma riesce comunque a farsi rispettare. Touré fa una bella sponda ditesta in area sulla quale Torregrossa non arriva per un soffio ma il tedesco, pur brillando per l’apporto fisico, fa sempre troppa confusione quiando ha il pallone tra i piedi. Fatica anche Marin che duella con Casarini e rimedia un giallo per un’entrata in ritardo sul mediano dei grigi. D’Angelo decide di toglierlo per buttare dentro Mastinu che mette subito un cross perfetto da sinistra sul quale Puscas sfiora la rete di testa per questione di centimetri. Torregrossa esce esausto dopo oltre settanta minuti e in quel momento probabilmente in molti si aspettavano di vedere Lucca. Dentro Gucher che però non incide troppo neppure sulle palle inattive. L’Alessandria continua a difendersi ma viene salvata dal suo portiere che è bravo sul colpo di testa di Caracciolo e sul rasoterra a girare di Masucci. Negli ultimi tre minuti entra Lucca, giusto in tempo per prendere una punizione che non dà esiti. Nella ripresa tutto sommato il Pisa ha rischiato due volte nella prima metà del tempo: la prima sull’unica sbavatura di Leverbe, Nicolas è bravo a bloccare a terra anticipando Chiarello, e l’altra su un’azione avviata da Mattiello sulla sinistra, che approfitta di uno scontro involontario tra Nagy e Leverbe, ma alla fine sbroglia tutto Beruatto. Uno di quelli che quando manca, come contro la Spal per squalifica, si fa sentire. Forse si poteva. Adesso, forti del vento nuovo che arriva dal mercato, si può e di deve fare qualcosa in più nella concretezza sotto porta.

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