Il capodanno pisano è una ricorrenza molto sentita dalla nostra città. Un giorno che proietta Pisa già nel 2023 seguendo quello che fino al 1.749 era il calendario in stile pisano. Ma occupandoci di calcio siamo andati a scoprire cosa ha combinato il Pisa in un giorno così importante per la nostra città. Il 25 marzo il Pisa è sceso in campo 12 volte nei suoi quasi 113 anni di storia. Un percorso fatto di picchi altissimi ma anche di sconfitte cocenti.
Da Sbrana a Tardelli, un capodanno all’insegna dei pisani. La prima volta è datata 1923 con il Pisa che si impose 3-0 sull’U.s. Torinese con reti di Danilo Sbrana su rigore, Guerrieri e Corsetti in una gara di Prima divisione, la serie A a gironi dell’epoca. Era un Pisa, quello allenato dall’ungherese Ging, che due anni prima aveva sfiorato il titolo nazionale perdendo la finalissima con la Pro Vercelli, nella quale andò in gol proprio il pisano doc Sbrana. Secondo miglior realizzatore di sempre in maglia nerazzurra con 71 reti. Per giocare il 25 marzo bisogna fare un salto nel tempo fino al 1951 quando in serie B il Pisa batte all’Arena per 1-0 la Reggiana con un gol di Basile al 55′. Nel 1956 il Pisa si ritrova in IV serie e perde 2-1 a Rosignano e qualche mese dopo retrocede addirittura in Promozione. Gli anni sessanta sono quelli della rinascita e nella primavera del 1962 la squadra lotta per la promozione in B assieme a Cagliari e Anconitana. Il 25 marzo il Pisa ospita proprio i sardi, sconfitti 1-0 all’andata, ma andranno incontro a una clamorosa sconfitta per 1-0. Decisiva per la promozione tra i cadetti dei rossoblu. Dopo anni passati in B e in A il 25 marzo 1973 il Pisa ospita un’altra squadra sarda, l’Olbia, ritrovandosi di nuovo a giocare in C. La sblocca Vinciarelli che poi al 61′ lascerà il posto a un ragazzino che esordisce tra i professionisti. Si tratta di Marco Tardelli, l’urlo più famoso al mondo dopo quello di Munch. La gara con l’Olbia finisce 2-0 grazie alla rete di un altro pisano doc come Luca Giannini che chiude il conto nel finale.
L’era Anconetani. Durante il periodo del presidentissimo Romeo Anconetani il Pisa gioca tre volte nel giorno del suo capodanno. Il momento indimenticabile è legato al 25 marzo del 1979 quando Giorgio Barbana segna il gol vittoria nel derby del Foro in casa della Lucchese. Un successo per 1-0 che risulterà prezioso sulla strada del ritorno in B griffata da un altro storico gol di Barbana nell’epilogo di Pagani. Nel 1984 il Pisa è di scena al Friuli di Udine a caccia di punti salvezza. Criscimanni illude tutti anche perché nell’Udinese non gioca Zico. Alla rimonta però ci pensa l’altro brasiliano Edinho e uno dei giocatori più brasiliani d’Italia, ovvero il Barone Franco Causio che fissa il punteggio sul definitivo 2-1. Il 25 marzo 1990 il Pisa di Luca Giannini coglie un punto prezioso a Messina nella corsa alla promozione in serie A. Uno 0-0 che serve al Pisa per restare in vetta e avvicinarsi a quella che è la sua ultima promozione in A.
Gli anni duemila. Il 25 marzo 2000 il Pisa centra la qualificazione in finale di Coppa Italia di serie C, poi vinta con l’Avellino, piegando a Pisa il Lumezzane, sconfitto anche all’andata, con reti di Andreotti e Femiano nel finale. Per i lombardì va in gol Buscé che 12 anni dopo chiuderà la sua bella carriera proprio con la maglia del Pisa. Esattamente un anno dopo assistiamo a una delle giornate più difficili della storia recente del Pisa. Nel derby con il Livorno esplode la contestazione del pubblico dopo il gol su rigore di Igor Protti. Una contestazione indirizzata ai presidenti di allora Gerbi e Posarelli. Volano seggiolini in campo, poi la gara riprende ma dopo il rigore sbagliato dal nerazzurro Costanzo viene di nuovo sospesa. Il Pisa perde 2-0 a tavolino e giocherà lontano da Pisa le ultime tre gare di un campionato di mezza classifica in serie C. L’ultimo di Francesco D’Arrigo sulla panchina nerazzurra, che aveva vinto la C2 e la Coppa Italia, prima di passare alla Lucchese. Una data bellissima invece è quella del 25 marzo 2007 quando l’indimenticabile Fabrizio Ferrigno segna su punizione il gol dell’1-0 sul campo di Cittadella. Una vittoria che tiene il Pisa in corsa per la promozione diretta in B. Una promozione che arriverà ai playoff in un altro giorno storico per la città: il 17 giugno con il 2-0 al Monza. L’ultima gara giocata per il capodanno pisano risale a dieci anni fa: nel 2012 il Pisa del nuovo tecnico Alessandro Pane, era subentrato a Dino Pagliari, piega 2-0 il Foligno con un gol per tempo di Perna e Ilari. Il 25 marzo del 2018 il Pisa non scende in campo ma in quella domenica matura l’esonero di Michele Pazienza dopo la sconfitta del giorno prima in casa contro la Carrarese per 2-0. Il giorno dopo il Pisa ufficializzerà l’esonero annunciando l’arrivo di Mario Petrone.

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