Uno, due, tre ed il gioco è fatto. Il Pisa di Luca D’Angelo fa diventare semplici anche le cose difficili. Perché il 3-1 alla Ternana, che dopo il 90′ ha esonerato Cristiano Lucarelli, è arrivato contro una squadra che è sempre quarta in classifica e prima della sfida dell’Arena non subiva gol da tre partite. La miglior prova stagionale dei nerazzurri orchestrati in panchina da quell’omone che in due mesi ha portato la squadra dall’ultimo al decimo posto. Sedici punti in otto partite, perfetta media inglese e media punti da 2 a partita. Numeri da promozione. Purtroppo c’è da fare i conti con le prime sei partite ma se la squadra gioca a questi ritmi e con questa qualità sarà un osso duro per tutti.
Primo tempo mondiale. Visto che in Tv D’Angelo ha ammirato il “suo” Senegal battere 3-1 il Qatar ai mondiali ha deciso di imitarlo. Battute a parte il tecnico pescarese ieri ha dato l’ennessima prova di conoscere come pochi gli avversari e di saper fronteggiare alle assenze. Con Nagy e Marin acciaccati in panchina D’Angelo rispolvera De Vitis e Mastinu a centrocampo. Saranno due delle tante armi vincenti della partita. Dall’altra parte Lucarelli non schiera per la prima volta Palumbo e a sinistra schiera l’ex Martella al posto del giovane Corrado che tornava a disposizione dopo l’infortunio. E’ proprio sulla catena di destra della Ternana che il Pisa si è infilato spesso nel primo tempo e proprio da quella parte è nato il primo gol che è da manuale del calcio: Torregrossa trasforma un Up and under di Esteves in una sponda di testa per Morutan che brucia sullo scatto Martella e ubriaca di finte Sorensen prima di servire Tramoni che appoggia in rete. Il primo tempo è di rara intensità. La Ternana non riesce quasi mai ad uscire dal guscio e il Pisa si dimostra superiore a centrocampo, tutte le seconde palle sono nerazzurre, e nella velocità con Morutan che probabilmente viene da un altro pianeta e Tramoni che ha giocato ai livelli di quello ammirato a Brescia. Aggiungiamoci che Beruatto a sinistra ha spinto tantissimo ed il gioco è fatto. La squadra stavolta è pericolosa anche dalla distanza, Mastinu impegna Iananrilli, e letale su palla inattiva. Prima la traversa di Barba in rovesciata, poi i due gol. Il primo è uno schema: Morutan tocca corto per Tramoni che invece di mettere nell’area affollata cambia gioco per Beruatto che controlla e tira di sinistro segnando il suo primo gol all’Arena. Il tris arriva con Barba, ancora un difensore, che spinge in rete una punizione del solito Morutan sfiorata da Touré. Applausi a scena aperta. L’unica macchia a un primo perfetto arriva proprio allo scadere quando Barba non si intende con Livieri e Partipilo ne approfitta.
Grande forza mentale e fisica. Paradossalmente è nel secondo tempo che si vede la forza mentale del Pisa. Un primo tempo che poteva finire con quattro gol di scarto si chiude con due e il rischio di riaprirla è sempre dietro l’angolo. Lucarelli inserisce Palumbo e Corrado e stavolta è la catena di destra del Pisa a soffrire. Almeno per un quarto d’ora, anche se Livieri non deve compiere particolari interventi. De Vitis, gran partita la sua, specie nel primo tempo, ha dato tutto ed entra Nagy che dà nuovo equilibrio al centrocampo e rimette tutte le cose al proprio posto. L’ungherese poi è supportato da Marin, entrato al posto di un Mastinu super che ha impegnato di nuovo Iannarilli, e dal solito inesauribile Touré. Davanti Gliozzi dà il cambio a Matteo Tramoni, anche lui sfiora un altro gol dopo aver disorientato Sorensen, e Sibilli a Torregrossa. Che non ha segnato ma ha saputo irretire gli avversari e creare spazi dove si sono infilati un po’ tutti. Il Pisa va ancora più volte vicino al gol mentre le sofferenze in area nerazzurra arrivano solo dagli spioventi di Corrado e da un paio di occasioni di Pettinari, subentrato a Falletti, e Partipilo che però non ha una grande mira. Il Pisa è più fluido nella manovra. Cambiano gli interpreti ma le occasioni fiocccano ancora. Un palo di Beruatto e due parate di Iannarilli su Sibilli e Touré. E poi c’è il solito devastante Morutan che nessuno riesce a fermare. Dopo l’ammonizione viene sostituito da Rus e si prende gli applausi dell’Arena. Se il primo tempo ci ha offerto gol e spettacolo il secondo ci ha fatto capire che questa squadra non pensa solo a difendersi anche quando ha un buon margine di vantaggio. Segno che stai bene a livello mentale ma anche fisico. E una volta scollinato il momento in cui non dovevi assolutamente prendere gol la squadra è tornata a produrre il calcio che piace a D’Angelo. E piace a tutto il popolo nerazzurro.

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