Ci sono tanti modi per pareggiare 0-0 una partita. Pisa e Parma hanno scelto quello giusto. Meglio i gialloblu in fase di costruzione, possesso palla, 54% a 46%, e a livello tecnico ma il Pisa, passati i timori iniziali, è stato in grado di rispondere colpo su colpo con il cuore, con la testa, con la volontà e anche con la qualità. Se Nicolas è stato il migliore in campo, con tante parate importanti, va detto che il Pisa ha colto due legni con Gliozzi e Beruatto e creato altre occasioni importanti come quelle di Ionita e Touré nella ripresa. Il pareggio è giusto e consente al Pisa di mettere insieme il terzo risultato utile di fila e salire a sei punti. La classifica resta difficile ma l’avvento di D’Angelo, dopo il successo di Perugia, continua a dare segnali positivi. La squadra è viva, tosta. Al netto di tanti aspetti da migliorare. Intanto la notizia più bella è quella di non aver subito gol per la prima volta in questa stagione.
Un po’ di affanno ma anche buone occasioni. Parma forte ma il Pisa c’è. D’Angelo rispetto all’undici di Perugia inserisce Ionita sulla trequarti a fianco di Sibilli per cercare di sfruttare le qualità in mediana e gli inserimenti in area avversaria del moldavo. L’altro cambio rispetto all’undici iniziale che ha sbancato Perugia è quello di Marin al posto di Mastinu a centrocampo. Questo già più prevedibile con il romeno che si riprende la fascia di capitano e con il passare del tempo gioca una gara di grande spessore. I primi venti minuti però sono un po’ difficili per tutti perché il Parma di Fabio Pecchia prende campo un passo alla volta e sembra far saltare i piani del Pisa. I nerazzurri non riescono subito ad essere aggressivi e faticano ad uscire dal guscio. Centrocampo e difesa vengono spesso sorpresa dalle avanzate di Oostervelde e Sohm a sinistra e dalle imbucate centrali di Vazquez. Tra il 10′ e il 20′ la difesa vacilla almeno in tre occasioni e allora sale in cattedra Nicolas prima su Man e soprattutto due volte su Inglese lasciato solo davanti alla porta. Pecchia inverte le fasce nel 4-2-3-1 , Sohm passa a destra e Man a sinistra, ma poi la squadra nerazzurra prende coraggio e guadagna metri facendo venire i brividi ai crociati alla prima vera occasione: cross di Sibilli per Gliozzi che al primo pallone buono colpisce di testa con perfetto tempismo e manda la palla sulla traversa. E’ un segnale di risveglio perché dopo una situazione difficile sbrogliata in area da Canestrelli il finale di tempo è tutto per il Pisa che finalmente inizia a verticalizzare. Prima con Ionita, Chichizola è bravo ad anticipare Gliozzi, poi con Touré ma il numero 9 nerazzurro viene chiuso dall’ottimo Valenti all’ultimo istante. Da lì nasce il palo di Beruatto. Il terzino sinistro non è ancora ai livelli dello scorso anno ma certamente in crescita.
Finalmente porta inviolata. Nella ripresa Pecchia lascia negli spogliatoi Sohm e fa entrare Benedyczack. L’inizio è di nuovo degli emiliani con Valenti che impegna Nicolas dalla distanza e con Inglese che non sfrutta una gran palla da destra di Estévez. Pecchia poi irrobustisce la mediana con Ansaldi al posto di Juric ed è un cambio che porta esiti migliori rispetto al primo. Ancora una volta però il Pisa è pericolosissimo andando in porta con una certa rapidità: sventagliata di Sibilli verso  destra per Touré, cross del tedesco che vede il perfetto inserimento di Ionita che però spreca tutto di testa. D’Angelo poco dopo toglie il moldavo per inserire Matteo Tramoni che però non riesce a calarsi completamente nella partita che resta comunque aperta e intensa. Il colpo risolutore per il Pisa potrebbe trovarlo Touré ma il tedesco dopo uno splendido aggancio in area su lancio di Marin perde l’attimo e quando calcia riesce a superare Chichizola ma sulla linea c’è Valenti pronto a respingere. D’Angelo inserisce Morutan ed Esteves per Sibilli e Touré. Il romeno tende a tenere troppo palla mentre il portoghese se la cava bene. Entrano anche Cissé e Mastinu per Gliozzi e Beruatto con il Pisa che ci prova fino alla fine collezionando angoli in serie nei quattro minuti di recupero che però non danno l’esito sperato. Anzi l’occasione più nitida capita, prima del 90esimo, al nuovo entrato Coulibaly che assaggia i riflessi di un Nicolas in giornata buona. La difesa finalmente non ha preso gol e va detto che tutti hanno dato il loro contributo. In crescita Canestrelli, Barba ha sofferto con Inglese ma è anche restato in campo stringendo i denti nel finale. Questo clean sheet deve dare fiducia a tutto un reparto che per ora è tra i peggiori del campionato ma nelle ultime due partite ha subito appena un gol su palla inattiva a Perugia. Per Palermo la speranza è quella di recuperare Torregrossa e Masucci ma la strada intrapresa nelle ultime due partite sembra quella giusta. Anche se il cammino resta lungo.

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