Il Pisa mette la quinta e batte anche il Monza. Il 2-1 finale non dice tutto su una partita a lungo dominata dai nerazzurri che paradossalmente hanno sofferto di più in superiorità numerica, specialmente dopo il gol di Dani Mota, ma che hanno ampiamente meritato la vittoria fallendo anche un rigore nei minuti di recupero con Gucher. Applausi per D’Angelo, taddei che fa un lavoro eccezionale, e per una squadra che sa giocare a calcio e non molla neppure di un centimetro.
La grande bellezza. I gol di Sibilli e Lucca sono stati il suggello ha un dominio che per un’ora di gioco è stato netto, anzi nettissimo, contro una delle candidate alla serie. Che da ieri sera guarda il Pisa da nove punti sotto. Non sono vittorie casuali. Sono sono cinque vittorie meritate che danno la cifra di una squadra che al momento non è solo forte tecnicamente, 12 gol sono davvero tanti in così poche partite, e per le occasioni create potevano essere anche di più, ma è forte fisicamente e a livello mentale. La squadra è stata trascinata da un super Tourè, che ha stravinto il duello con Mazzitelli, e da un centrocampo rinforzato dall’innesto di Nagy che ieri ha fatto vedere di che pasta è fatto e dalla corsa di Marin. Il romeno non può esser più catalogato tra i generosi, va messo di diritto tra i centrocampisti più forti della categoria. Quelli pronti per il grande salto. Altro uomo in più Yonatan Cohen che fa espellere Caldirola e regala l’assist per il 2-0 a Lucca e anche un’altra occasione sciupata dal numero nove nerazzurro che è andato in gol ancora in gol di destro. Per la quarta volta. Come a dire che se sei forte non servono neppure tanti cross. La differenza con il Monza l’ha fatta il ritmo e la velocità. E qui sale in cattedra Sibilli, non solo per il gran gol apri partita, ma per le tante ripartenze palla al piede. La costruzione dal basso ha funzionato soprattutto nel primo tempo. Vedi l’azione del primo gol con Leverbe che apre un corridoio per Sibilli e vedi il lancio di Beruatto per la corsa di Lucca che brucia Caldirola ed entra a contatto con Morrone. Un contatto che poteva esser da rigore. E poi con Nagy davanti alla difesa palleggio e qualità dal basso non sono certo mancate.
Al Monza non basta Dani Mota. Il Monza del primo tempo è tutto in un tiro fuori di Ciurria su cross di Carlos Augusto e in una conclusione di Vinato che Nicolas alza sopra la traversa. Sempre in difficoltà in difesa e a centrocampo la squadra brianzola ha vissuto soprattutto sulle giocate di Dani Mota. Il primo a mettere in allarme la difesa nerazzurra subito dopo il raddoppio di Lucca con un tiro finito in angolo grazie alla deviazione decisiva di leverbe. Il suo gol su intuizione da destra di Ciurria, che sorprende Beruatto, riapre la gara e mette un po’ di ansia al Pisa. Ma in mezz’ora abbondante il Monza, con l’uomo in mette, fa veramente paura a Nicolas una sola volta. E sempre con Mota che costringe il portiere nerazzurro alla partita più difficile della serata. Non è un caso se la difesa ha subito solo due gol su azione. D’Angelo un passo alla volta ridisegna la squadra chiudendo con Marin terzino destro, Hermannsson e Caracciolo centrali e Birindelli a sinistra. De Vitis prende il posto di Leverbe che si tocca l’inguine al momento di uscire. Il francese è stato fin qui uno degli acquisti più azzeccati della campagna acquisti. Il Pisa ha anche la forza di prendersi un rigore nei minuti di recupero con il nuovo entrato Marsura che lascia sul posto Carlos Augusto. Gucher si fa parare il tiro da Di Gregorio ma la sostanza e soprattutto il punteggio non cambiano. Arriverà anche il momento del capitano. Per ora Pisa continua a cantare Don’t stop me now. E anche a Parma sarà trascinata da un pubblico che sta finalmente esultando per delle soddisfazioni che merita dopo aver vissuto anni davvero duri in categorie con le quali Pisa non ha nulla a che vedere.

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