Il Pisa chiude con una sconfitta netta un girone d’andata che lo vede sempre in testa alla classifica ma adesso con un solo punto di vantaggio sul Brescia. Nel giro di quaranta minuti i nerazzurri subiscono tre reti e perdono la loro prima gara casalinga della stagione. Un evento che va sottolineato perché i nerazzurri fino a ieri al massimo avevano preso un gol all’Arena e non perdevano in casa da oltre nove mesi.
Errori e poca brillantezza. E’ significativo che questo evento si sia verificato in una partita giocata male sotto il profilo tecnico e poco brillante sotto quello atletico da parte di tutta la squadra, il Frosinone andava a doppia velocità, e nella giornata peggiore di uno dei top player nerazzurri. Maxime Leverbe, il principe della difesa, ieri ha steccato per la prima volta in questo campionato. Non solo per l’errore macroscopico che ha portato al terzo gol di Novakovich ma anche perché il francese per la prima volta non ha avuto l’autorità di guidare la difesa da par suo provocando anche il rigore e prendendo un giallo ingenuo. Una giornata storta può capitare a tutti. I motivi del 3-1 che il Frosinone ha meritato pienamente non si possono certo fermare alla giornata storta di Leverbe e della squadra in generale. D’Angelo ha chiarito che come al solito non cerca alibi quando perde ma sicuramente non è stato facile preparare la partita con tanti problemi legati al covid, che è giusto ricordare aveva colpito anche 14 giocatori del Frosinone, e ai vari acciacchi di alcuni giocatori, Lucca in primis. Il centravanti che non segna dal 2 ottobre si è seduto in tribuna e sicuramente il suo problema al ginocchio peserà anche sulle scelte di mercato. Ieri è partito titolare Siega che non giocava una gara dal primo minuto dal 24 aprile scorso e l’assenza di un regista come Nagy ha pesato non poco per ordine e geometrie che non si sono viste perché ovviamente Marin, in quel ruolo, ha caratteristiche diverse. Tra febbraio e marzo si giocheranno tante gare ravvicinate ed è fondamentale avere tutti i giocatori al massimo e qualche nuovo acquisto pronto a fare la differenza nella corsa alla serie A. Dopo la gara con la Spal, dove non ci sarà lo squalificato Beruatto,  il Pisa avrà il tempo di rifiatare ancora e farsi trovare pronto il 5 febbraio con l’Alessandria. Con i giocatori ancora al massimo della forma e magari con qualche nuovo acquisto.
Onore al Frosinone. Come detto non va sminuita la prova del Frosinone di Grosso. Il tecnico ha preparato meglio la partita. La sua squadra arrivava prima su tutti i palloni fin da subito e Touré e Marin non hanno fatto valere le loro armi principali che sono la fisicità per il primo0 e il recupero palla per il secondo. Il Frosinone ha avuto il sopravvento soprattutto sulle fasce e in particolare sulla loro sinistra dove Zerbin e Garritano hanno messo in crisi Hermannsonn. I ciociari nel primo tempo sbagliano anche un rigore con Ciano, bravo Nicolas, e anche se quando arrivano al dunque sembrano poco lucidi danno la sensazione di averne di più. Eppure il Pisa ha la forza di cercare il gol con un tiro di Marsura deviato da Gatti sopra la traversa e di trovarlo proprio a pochi istanti dal fischio finale del primo tempo. Masucci inventa un gran lancio per Marsura, dopo aver scambiato con Siega, che segna il suo secondo gol in campionato e l’illusorio vantaggio. In molti a quel punto pensano davvero che sia l’anno buono visto che la squadra trova il gol al termine del peggior primo tempo della stagione.
Il crollo nella ripresa. La rete però non cambia l’inerzia del match anche perché il Pisa subisce gol dopo 30 secondi dall’inizio del secondo tempo con Zerbin che fa la solita finta su Hermannsson e incrocia bene sul secondo palo. In avvio però c’è una trattenuta evidente su marsura che l’incerto arbitro Cosso non ravvisa. Il torto del direttore di gara è quello di avere poco polso come quando non fischia un fallo evidente su Birindelli, entrato al posto di Hermannsson, sulla trequarti. Inutile girarci intorno però il Pisa non ha le energie giuste per fare la partita. Gucher combina ancora meno di Siega e i cambi non danno i frutti sperati. Anche perché D’Angelo prova a vincerla inserendo Sibilli e Cohen per Mastinu e Masucci e viene subito punito immediatamente. Zampano, ottimo sulla destra, va facilmente al cross e il solito Zerbin è pronto al tiro di prima, stavolta anche la sorte aiuta il Frosinone con la deviazione decisiva di Birindelli che spiazza un Nicolas che aveva tenuto a galla il Pisa. Non solo parando il penalty a Ciano ma con un super intervento su Novakovich e altre buone parate. La partita finisce lì prima che Novakovich metta i titoli di coda sul match. Adesso nessun dramma. La squadra è ancora in testa e quanto dimostrato finora è sotto gli occhi di tutti e una partita storta non cambia il giudizio su una squadra che può lottare per la A. Per farlo servono acuisti mirati, in settimana potrebbe arrivare Folorunsho, e la condizione dei giorni migliori. Quando questa squadra non riesce a fare la fase di non possesso come sa perde molto del proprio potenziale.

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