Il coraggio e l’orgoglio, ma anche un gioco in crescita, permettono al Pisa di rimediare una partita che non meritava assolutamente di perdere dopo esser passata due volte in svantaggio. Il 2-2 con il Como però evidenzia ancora una volta i limiti di una fase difensiva che lascia ancora a desiderare. In tre partite, considerando anche la Coppa Italia, sono decisamente troppi dieci gol al passivo. Di buono, oltre al carattere, c’è che la squadra di Maran sta trovando una certa mentalità offensiva al netto di meccanismi ancora da oliare. Il Como ha fatto la sua prova creando qualche problema al Pisa sulle fasce e puntando soprattutto sulla fisicità di Cerri ma tutto sommato anche i lariani non sono sembrati una squadra trascendentale.
Due belle storie. I due uomini copertina sono gli autori delle due reti Morutan e Torregrossa. Il primo a tratti è stato straripante nel suo esordio dal primo minuto, dove si conquista e realizza un rigore con il brivido, facendo ammattire gli avversari e mettendo anche Jureskin in condizione di segnare. Suggerimento non sfruttato dal croato che è apparso ancora un po’ acerbo anche se ha giocato in posizione più avanzata rispetto alla gara di Cittadella a causa dell’indisposizione last minute di Sibilli. Il secondo non giocava dalla finale con il Monza e ha ripreso subito confidenza con il gol. Una rete di vitale importanza giunta a pochi istanti dal novantesimo con una zampata degna dell’uomo dell’area piccola che è diventato proprio nei pochi mesi passati a Pisa. Alzarsi dalla panchina a dieci minuti dalla fine con la squadra sotto di un gol e mettere il sigillo sul primo punto stagionale sono una grande iniezione di fiducia. Il suo urlo è il manifesto di un Pisa che non ha mai mollato.
Mentalità giusta, ma serve più precisione. Oltre ai due protagonisti di serata quello che è piaciuto è stata la reazione della squadra dopo essersi trovata due volte in svantaggio e la voglia di andare sempre ad attaccare l’area con tanti uomini. Serve maggiore precisione ma la strada è quella giusta. Si è subito calata nella parte anche Arturo Calabresi che sulla destra ha fatto capire perché utilizzarlo da centrale sarebbe uno spreco. Puntuale al cross e sempre deciso a spingere sull’acceleratore. Al netto di un Touré sempre un po’ confusionario, ma che comunque ha alimentato l’azione del 2-2,  alcuni cambi, oltre Torregrossa, hanno comunque dato un buon contributo al Pisa. Cissé si è mosso bene e anche se non ha ancora grande confidenza con il tiro in porta è apparso in crescita. Mastinu stesso ha dato un po’ di verve nell’assalto finale mettendo anche lo zampino nell’azione del gol. Sfortunato Masucci che stavolta si è fermato sulla traversa.

Molto da rivedere. Restano però molti gli aspetti da migliorare. ovviamente salta all’occhio quello di una difesa completamente trasformata rispetto a quella che per tre quarti della passata stagione era stata quasi un bunker. Ovviamente molti interpreti sono cambiati e per ora c’è da soffrire. Sul gol di Blanco pasticciano un po’ tutti, anche se il tutto nasce da un disimpegno sbagliato di Marin. Sul secondo gol, segnato da Kerrigan appena entrato in campo,  Hermannsson e Beruatto concedono troppo spazio ai diretti avversari. In generale si sale sempre con quell’attimo di ritardo e si commette sempre qualche leggerezza evitabile. De Vitis non può reggere l’impatto con la partita per 90 minuti, Hermannsson dopo l’infortunio sta faticando molto come centrale. Quello che è il suo ruolo naturale dopo un anno passato soprattutto a destra. Beruatto, all’esordio stagionale, non ha spinto come siamo abituati a vederlo e ha faticato molto a contenere gli avversari. Canestrelli, entrato nell’ultima mezz’ora, è apparso ancora un po’ incerto e por poco non mandava in gol un Mancuso che si è visto davvero poco. Per essere più competitivi, oltre a un attaccante,  serve come il pane anche un difensore centrale. In attesa di vedere all’opera Rus. Anche il filtro a centrocampo è un po’ mancato. Ionita e Nagy hanno fatto il loro ma da entrambi ci si aspetta qualcosa in più. Domenica c’è il Genoa all’Arena e occorre una prova in grande  stile per portare a casa la prima vittoria in campionato.

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