Si è presentato questa mattina alla stampa, per la seconda volta, Luca D’Angelo sulla panchina del Pisa.
Le sue parole in conferenza stampa: “Sono molto felice di essere qui e di prendere in mano la squadra. Il Pisa vale come se fosse il Real Madrid e se ti chiama il Pisa non si può dire di no. Per qualunque può essere un’esagerazione ma per altri no. Avevo un po’ staccato inizialmente non per problemi psicologici ma perché dovevo riposarmi. Quest’estate forse si è percepita la stanchezza. Alcune partite le ho viste, registrate, solo il Cittadella non l’ho vista. In alcune circostanze la squadra ha raccolto meno di quello che meritava come con Genoa e Reggina. Il lavoro è duro ma lo sarebbe stato in ogni caso, il calcio è così. Noi dobbiamo pensare alla posizione di classifica che abbiamo, dobbiamo essere realisti. Pensiamo ad una partita per volta, cerchiamo di essere molto fastidiosi per qualsiasi avversario. Maran qualche merito ce l’ha, la sua carriera non deve essere macchiata per un allenatore così bravo ed esperto. Non si parte da nulla, assolutamente. Saremmo tutti ingrati se dicessimo che serve un miracolo assoluto.
La squadra è valida in tutte le componenti. È abbastanza palese che qualcuno può essere in ritardo per accelerare la conoscenza del nostro campionato. Hermannsson lo scorso anno in dieci giorni era più italiano di me, bisogna velocizzare in questo.
Tornare ieri è stato molto emozionante perché erano un po’ di mesi che non vedevo dirigenti e giocatori che hanno contribuito ai nostri successi. Abbiamo tanti nazionali ma non ci si può fare nulla, è così speriamo che tornino bene. Quest’anno abbiamo in avanti dei giocatori forti tecnicamente, forse meno sull’attacco dell’area, abbiamo mantenuto Masucci e Torregrossa forti in area con altri giocatori tecnici importanti. Gliozzi sono contento perché è forte e lo dimostrano anche i numeri e poi perché mi faceva sempre gol.
Le offerte dalla B mi hanno fatto piacere, erano tutte società solide e con persone valide. Il presidente in questi anni, in questi mesi, è stato affettuoso e abbiamo parlato tanto di cinema. Ieri ci siamo salutati come sempre. Cerco di capire da lui gli aspetti da manager, quelle pillole di gestione sono sempre state utili. Le fondamenta di quest’anno sono giocare in collettivo. Ho ricevuto un bel messaggio di Knaster quando sono andato via e me lo ha rimandato ora che sono di nuovo allenatore
L’affetto per Pisa e per la gente di Pisa è incredibile, non voglio i guanti bianchi se devo essere criticato è giusto. La cosa importante è amare i giocatori, soffrono molto, è vero che guadagnano tanto ma ci sono persone che rinuncerebbero ai soldi per uscire da questa situazioni. Ho parlato con De Vitis, Masucci e Caracciolo e la pensano anche loro così”.

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