Se i numeri servono per inquadrare un momento negativo quelli del Pisa raccontano bene un inizio di 2022 con il freno a mano tirato. Una sconfitta per 3-1 con il Frosinone, con tutte le attenuanti del caso, e tre pareggi di fila contro tre squadre molto più indietro in classifica senza segnare mai su azione. Nello 0-0 con la Ternana, consumato sotto gli occhi attenti del patron Alexander Knaster, la squadra ha creato occasioni importanti ma e ha avuto il torto di non buttarla dentro e di fallire l’ennesimo rigore, stavolta è toccato a Torregrossa, il quarto su sette concessi finora. Il terzo decisivo che di fatto costa almeno 5 punti in classifica.
Poca incisività sotto porta. Il centrocampo e l’attacco hanno mostrato un po’ di difficoltà. Davanti però va dato il tempo giusto a Puscas e Torregrossa per inserirsi al meglio, senza tralasciare Benali che può portare qualità nel mezzo, anche se urge in fretta un cambio di passo. Dopo aver segnato 15 gol nelle prime 7 partite, il Pisa ne ha realizzati appena 13 nelle altre 15. Il peggiore attacco delle prime otto del campionato nonostante la squadra, in attesa delle gare di oggi, sia tornata in testa con Lecce e Cremonese. Troppo poco anche quando hai una difesa da serie A come quella nerazzurra che ieri ha concesso solo tiri da fuori a una squadra forte in attacco come la Ternana, ma che non è stata in grado di punire una delle squadre che concede di più in questo torneo. I nerazzurri ieri hanno giocato 20 minuti di grande intensità trascinati soprattutto dalla spinta di Beruatto a sinistra e dalla verve di Sibilli in attacco. Dopo il tentativo ospite con Pettinari, disinnescato con facilità da Nicolas, il Pisa sfiorava il gol con un tiro a lato di Marin, poi con Beruatto e Puscas che si inserivano bene in area ma non riuscivano a sorprendere Iannarilli. Tutto perfetto quando si arriva ai 16 metri, poi manca l’ultimo passaggio o la stoccata al tiro. Dopo il forcing iniziale però la squadra cala e la Ternana di Cristiano Lucarelli, memore della scoppola dell’andata, non si ritrova più a difendere con i soli centrali Sorensen e capuano ma resta più compatta sacrificando anche la fantasia di Partipilo per bloccare i tentativi del Pisa, con gli attaccanti Mazzocchi e Pettinari che pensavano più a pressare i nerazzurri in fase di non possesso per la Ternana che a puntare l’area di rigore quando la palla era tra i piedi dei rossoverdi.
La sostituzione sbagliata e l’onestà di D’Angelo. Nella ripresa l’occasione colossale per sbloccare per la diciassettesima volta per primi una partita capita al 6′ quando Ghersini indica il dischetto per una manata di Paghera a Sibilli. Ingenuo il ternano ma il rigore c’è. Torregrossa stavolta non cerca di piazzarla ma prova con la potenza e coglie in pieno la traversa. Il Pisa spinge ma non trova le chiavi per aprire la serratura degli avversari che resistono soprattutto grazie al filtro a centrocampo di Palumbo, mentre su sponda nerazzurra Touré delude e anche Nagy fatica ad incidere. Al posto del tedesco entra Mastinu che fa il suo dovere mentre esce anche Marin, anche lui meno brillante ma comunque battagliero, e debutta Benali. Qui D’Angelo toglie anche Sibilli e inserisce Lucca che ha subito una bella intuizione per Puscas che però si fa ancora ribattere il tiro da Iannarilli. D’Angelo a fine partita ammetterà di aver sbagliato la sostituzione perché con tre attaccanti centrali la squadra è rimasta troppo lunga. Effettivamente è stato così e la Ternana ha avuto gioco facile nel controllare le operazioni di gioco e con il nuovo entrato Martella ha impegnato Nicolas a una parata non facile. La beffa sarebbe stata decisamente troppo ma il Pisa deve ritrovare quella forza atletica che gli permette di correre tanto e praticare quel tipo di calcio che gli è più congeniale. Il migliore in campo è stato Beruatto che dopo un salvataggio, peraltro in una situazione di fuorigioco, si è fatto anche male e rischia di saltare la sfida contro il Vicenza, sua ex squadra, di martedì. Il giovane esterno di proprietà della Juventus è troppo importante nell’economia del gioco di D’Angelo come si è visto anche ieri.

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