Il rinnovo di Marius Marin non rappresenta soltanto una notizia importante perchè il Pisa prolunga il legame con un calciatore forte ed ancora giovane ma anche perchè ribadisce la metodologia di lavoro di un club che negli ultimi mesi è cresciuto notevolmente. Il lavoro iniziato circa 5 anni fa è fisiologicamente cambiato, partito da lontano, ha subito cambi di rotta ed affrontato imprevisti. Ci sono stati anche degli errori, come normale che sia, probabilmente importanti – anche per crescere ed aggiustare il tiro – ma oggi lo Sporting Club rappresenta una realtà ambita nel panorama calcistico. Prima Pisa era una piazza desiderata quasi esclusivamente per il calore della tifoseria, oggi è un obiettivo di tanti calciatori che ci vedono un progetto lungimirante. La società ha acquisito ormai una struttura robusta e di prim’ordine, ha fatto della programmazione uno dei propri punti cardinali e – soprattutto – segue la propria metodologia di lavoro in uno sport spesso condizionato solo ed esclusivamente dai risultati e dalle pressioni. Conferma Luca D’Angelo – nella stagione 20-21 – dopo una serie di sconfitte, sostituisce Michele Marconi – da 3 stagioni in doppia cifra – con un giovane poco noto allo “spettatore” investendo su Lorenzo Lucca che si sta rivelando un vero e proprio crack del calcio italiano, lavora a progetti ambiziosi – in primis il Centro Sportivo, che si prevede possa essere terminato in circa 2 anni – ma migliora anche il quotidiano, come avvenuto presso le strutture di San Piero. Lo scorso anno il tifoso pisano era – anche comprensibilmente – ansioso di sapere dei rinnovi dei calciatori in scadenza (Gucher, Birindelli e Marconi), accordi comunque già sottoscritti e non annunciati ma adesso, ancora di più, si è capito che quell’ansia può lasciare spazio alla serenità se si guarda al futuro: i timori degli anni scorsi sono un ricordo del passato, il rinnovo di Marin (ed a breve di Sibilli) fa capire quanto questo club lavori ogni giorno guardando a lungo termine. La gioia, oggi, non è per il primo posto in classifica (chiaramente gratificante ed importantissimo) ma per una stabilità ormai certificata. Si potrà perdere qualche partita – ci arrabbieremo, criticheremo, pontificheremo – ma non più la certezza di goderci un Pisa solido e ambizioso.

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