Con questa terza puntata proseguiamo il racconto delle avventure in Coppa Italia del Pisa negli anni Ottanta. Spiccano l’introduzione dei tre punti a vittoria e dei rigori nell’edizione 1987-88. Nella quarta e ultima puntata parleremo della stagione 1988-89 , quella che portò il Pisa al suo miglior risultato centrando la semifinale, e della breve parentesi della stagione successiva. La prima ed unica ad eliminazione diretta negli anni Ottanta.
UNA COPPA SEGNATA DALLE DECISIONI ESTIVE
Il Pisa 1986-87 passa un estate incandescente e ricca di colpi di scena. Dopo la retrocessione in B con Vincenzo Guerini, il presidente Romeo Anconetani richiama Gigi Simoni. Il Pisa viene prima riammesso in serie A al posto dell’Udinese, coinvolta nell’inchiesta sul calcioscommesse, che poi viene riammessa in A dalla Caf partendo da -9 come la Lazio in B con la sentenza del 28 agosto 1986. Il Pisa deve affrontare così la Coppa Italia tra ille difficoltà rinunciando al nuovo straniero Walter Schachner appena preso dal Torino. L’austriaco non poteva essere tesserato perché in B non si potevano prendere prendere nuovi stranieri ma tenere solo quelli già tesserati e sarà ceduto all’Avellino. Una vera beffa e una grande delusione per Anconetani. La piazza contesta le decisioni di Lega calcio e Caf e con il Torino, nella gara persa 2-0 il 3 settembre, lo stadio è praticamente deserto. C’è uno striscione significativo: <Avete ucciso il calcio>. Il Pisa aveva già compromesso la qualificazione agli ottavi dopo il 2-2 con il Modena all’Arena, quando era avanti di due ol con Bernazzani e Ferruccio Mariani, e la sconfitta per 2-1 ad Avellino con momentaneo pareggio del solito Bernazzani. Non basta l’unica vittoria contro il Siena di Marcello Lippi, gol di Giovannelli, perché i nerazzurri chiudoo ultimi assieme al Modena con appena tre punti. All’ultimo turno arriva anche la sconfitta per 1-0 a Cagliari con rete dell’ex Bergamaschi. Ma in campionato quel Pisa si toglierà tanti sassolini dalle scarpe e tornerà in serie A.
I PRIMI TRE PUNTI
Nella stagione 1987-88 viene introdotta in via sperimentale la regola dei tre punti a vittoria. Nella fase a gironi in caso di pareggio si va ai calci di rigore. Chi vince ottiene due punti e chi perde un punto. Il Pisa neopromosso in A ha di nuovo cambiato guida tecnica puntando sull’esordiente Giuseppe Materazzi. In Coppa i nerazzurri finoiscono subito ai calci di rigore la prima sfida all’Arena con la Lazio dopo uno 0-0 al 90esimo. Decisivo l’errore dello specialista Sclosa. A Catanzaro, alla seconda giornata, un gol del nuovo acquisto Carlos Dunga segna un evento storico. Ovvero la prima vittoria da tre punti del Pisa in una competizione nazionale. Nell’Anglo italiano del 1978-79 il Pisa aveva conquistato due vittorie da tre punti ciascuna contro Barnet e Matlock Town. Alla terza giornata altra vittoria in trasferta sul campo della Casertana con rete decisiva di un altro centrocampista, ovvero Bruno Caneo. Altra trasferta al sud in programma mercoledì 2 settembre 1987 e altro pareggio che porta il Pisa ai rigori. A Lecce finisce 1-1 con Piovanelli che risponde a Panero. Pisa ancora battuto per 5-4 con errori di Cuoghi e Cecconi mentre i pugliesi allenati da Carlo Mazzone non sbagliano un colpo.
L’IMPRESA CON LA JUVENTUS VALE GLI OTTAVI
Il Pisa deve battere la Juventus all’ultima giornata per non correre rischi. L’Arena è già in versione campionato e il Pisa dà spettacolo. Dopo neanche un minuto la difesa bianconera respinge corto un cross di Cuoghi, la palla arriva a Piovanelli che segna con un sinistro al volo dalla corta distanza. Il Pisa insiste e costringe la Juventus, già qualificata agli ottavi, sulla difensiva. Al 15′ grande intuizione di Cecconi che vede un corridoio libero per Caneo che si incunea in area e viene messo giù dal giovane difensore Mauro Conte. L’arbitro D’Elia indica il dischetto e Sclosa, come a Cremona pochi mesi pria, non sbaglia e stavolta spiazza Tacconi con il sinistro. La Juve potrebbe rientrare subito in partita ma Alessio, a tu per tu con Nista, manda di poco a lato. Ma è la premiata ditta Cuoghi-Piovanelli ad andare vicina al tris in chiusura di tempo. Nella ripresa la Juventus accorcia al 73′ con un tiro al volo di De Agostini su lancio di Magrin. Il Pisa però controlla senza problemi e vince 2-1 scavalcando la Juventus e chiudendo il girone al primo posto con 11 punti. Dunga incanta tutti con grande personalità a centrocampo. Segno che l’intuizione di Anconetani era stata giusta. Agli ottavi il pisa batte anche la Sampdoria per 2-1 , vittoria in rimonta con Paciocco e Caneo che rispondono a Vierchowod, ma al ritorno cadono al Ferraris per 2-0. Decide la doppietta di Bonomi, un gol su rigore, nel primo tempo. Anche stavolta, come nel 1985, la vittoria agli ottavi con il Pisa porta fortuna ai blucerchiati che alzeranno il trofeo nella doppia finale con il Torino.
( fine terza puntata)

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