PISA
Luca D’Angelo è il ventesimo allenatore che torna sulla panchina del Pisa. Nella storia nerazzurra gli esoneri sono stati tanti ma sicuramente l’era di Romeo Anconetani è stata la più scoppiettante per quanto riguarda gli allenatori. Anche il presidentissimo, che non amava i così detti cavalli di ritorno, soprattutto tra i giocatori, ha richiamato una seconda volta alcuni tecnici che aveva esonerato. Clamoroso in positivo il caso di Gigi Simoni. Due stagioni a Pisa, due promozioni in A. La seconda, 1986-87, conquistata dopo aver fatto ritorno dalla Lazio. In 16 anni Anconetani cambierà ben 23 allenatori.
Sei allenatori in due anni. Da quando prende in mano il Pisa nell’estate del 1978 Anconetani lascia subito intendere di non avere un rapporto semplice con gli allenatori. Il suo primo tecnico è Giampiero Vitali che arriva dall’Empoli. Vitali perde all’esordio a Cava dei Tirreni ma poi rilancia la squadra che vince 4 partite nelle prime 9 giornate, compreso uno spettacolare derby con la Lucchese per 3-2, griffato dalla tripletta di Giorgio Barbana, ma viene esonerato a pochi giorni dal derby con il Livorno. Fatale il apreggio per 1-1 in casa con il Benevento. Per una giornata il traghetatore è Giampiero Mariani. Il derby del 3 dicembre 1978, 1-0 gol del solito Barbana, resta ancora oggi l’ultimo successo all’Armando Picchi. La squadra dalla settimana seguente viene affidata a Gianni Seghedoni e resta sempre nelle posizioni di vertice. Il derby di ritorno con il Livorno è un crocevia importante per restare in corsa con Matera e Catania ma il Pisa viene sconfitto per 1-0 all’Arena, gol di Vitulano nel finale, e Romeo esonera Seghedoni. Al suo posto arriva Pier Luigi meciani che in sette partite perde solo a Campobasso ma vince 4 volte e soprattutto supera il Catania per 2-1 all’Arena, Di Prete e Quarella nel finale, alla penultima di campionato in quella che risulterà la sfida decisiva prima del trionfo di Pagani all’ultima giornata con il solito decisivo gol di barbana. Il Pisa viene promosso in B e Anconetani inizialmente conferma Meciani che però sette partite conquista cinque punti ma non vince mai. La sconfitta con il Matera in casa del 28 ottobre 1979 gli costa la panchina. Al suo posto arriva Sergio Carpanesi che rivitalizza la squadra e pratica un bel calcio. L’allenatore piace molto alla tifoseria che resta sbigottita per il suo esonero la sconfitta di Lecce. La settimana seguente i tifosi espongono lo striscione: < Carpanesi crea, Romeo distrugge>. Anconetani punta su Beppe Chiappella, ex nerazzurro da calciatore e con una carriera importante in Nazionale e nella Fiorentina, che riuscirà non senza fatica a salvare la squadra.
La stabilità e poi la staffetta Pace-Vinicio. Nelle tre stagioni successive Anconetani fa sempre concludere la stagione ai suoi allenatori. Nel 1980-81 richiama dopo 10 anni Lauro Toneatto che disputa un ottimo campionato in B conquistando un lusinghiero settimo posto. Da incorniciare la vittoria al meazza con il Milan con gol di Odoacre Chierico. Per la stagione 1981-82 però Anconetani cambia ancora e si affida ad Aldo Agroppi. I due fanno scintille di continuo ma la luna di miele dura tutta la stagione. Anche perché Agroppi si affermerà come uno dei tecnici più regolari della storia nerazzurra Perde una sola volta in casa, in totale appena tre sconfitte, e con 47 punti riporta la squadra in A dopo 13 anni. Vincere e dirsi addio. Perché il giorno dopo il punto èpromozione in casa con la Reggiana è già pronto il brasiliano Luis Vinicio. Un tecnico che conosce bene la serie A, Agroppi era alla prima esperienza da allenatore e andrà ad allenare il Perugia in B, e salva la squadra portandola al miglior risultato nella massima serie. Undicesimo posto con 27 punti. Vinicio però non viene confermato e nell’estate del 1983 Romeo punta su Bruno Pace che è reduce da un esonero in A con il Catanzaro. In cinque giornate Pace conquista appena due puntie viene esonerato dopo la sconfitta per 2-0 a Catania, doppietta dell’ex Aldo Cantarutti, e così torna Vinicio. Il tecnico guida il Pisa per un intero girone fino alla vittoria per 2-0 sul Catania. Quella del primo gol in Italia di Wim Kieft e della prima vittoria casalinga. La squadra in quel momento è salva con due punti di vantaggio sulla zona calda, retrocedono in tre anche all’epoca dalla A alla B, e ben cinque squadre alle spalle. Romeo però decide di richiamare Pace che vincerà solo con l’Avellino alla terz’ultima e non darà nemmeno continuità con i pareggi come aveva fatto Vinicio. Dopo la sconfitta a Milano, con dodicimila tifosi al seguito, la squadra torna in B.
Cosa resterà degli anni Ottanta. Sicuramente Gigi Simoni è il tecnico che ha dato più soddisfazioni a Romeo Anconetani. Nel 1984-85 conquista la promozione al primo colpo con 50 punti e primo posto alla pari con il Lecce e super striscia iniziale di 16 risultati utili di fila. Non viene confermato ma Anconetani lo richiama dopo la scommessa persa con Vincenzo Guerini che, nonostante la vittoria in Mitropa Cup, non riuscirà a salvare un Pisa olto forte tecnicamente in serie A. Simoni compie il suo capolavoro proprio nel 1986-87 quando riscatta una stagione difficile alla Lazio e guida un Pisa partito tra mille difficoltà alla più bella delle promozioni. Il 21 giugno 1987 a Cremona, vittoria e soprasso in classifica con 2-1 firmato Sclosa e Piovanelli,  viene scritta una delle pagine più belle della storia del calcio pisano. Quella sarà l’ultima panchina nerazzurra per Gigi Simoni che si rilancerà proprio da Cremona. Per il ritorno in A Romeo Anconetani decide di puntare su un tecnico che allena in serie C alla Casertana, ovvero Giuseppe Materazzi. Dopo quattro partite la squadra è a zero punti anche se in realtà ha battuto il Napoli di Diego Armando Maradona campione d’Italia. La sconfitta atavolino per il caso Renica vanifica il verdetto sul campo maturato grazie a un 1-0 firmato su rigore da Claudio Sclosa. Materazzi salva il Pisa all’ultima giornata, 2-0 al Torino, in una stagione con due sole retrocessioni e l’Empoli partito da meno cinque. Materazzi vince anche la Mitropa Cup ma saluta per andare anche lui alla Lazio. Nel 1988-89 si alternano sulla panchina Bruno Bolchi, Luca Giannini, Lamberto Giorgis e di nuovo Giannini. La squadra retrocede in B ma Bolchi ha almeno il merito di averla portata in semifinale di Coppa Italia. Luca Giannini viene confermato nel 1989-90 e riporta immediatamente la squadra in A. Secondo posto dietro al Torino e record di punti nella storia nerazzurra con i 2 punti a Vittoria ins erie B. Addirittura 51, uno in più di quelli fatti da Simoni nel 1984-85. Finisce un’epoca davvero fantastica. Quella degli anni Ottanta.
La svolta ad Est e il ritorno agli italiani. Anconetani decide di puntare su un calcio nuovo guardando all’Est e chiama in panchina Mircea Lucescu. Tecnico di un calcio nuovo che ha fatto vedere ottime cose nella nazionale della Romania, portata fino alla fase finale dell’europeo del 1984, e poi alla Dinamo Bucarest. La partenza fa sognare tutti ma poi Lucescu non riesce a tenere a alla una squadra anche sfortunata a causa dei tanti infortuni. In primis quello di Lamberto Piovanelli che al momento dello stop era capocannoniere della serie A. Lucescu viene esonerato dopo la sconfitta per 2-1 a Cagliari. Romeo richiama Giannini che non riesce nell’impresa salvezza ma viene confermato in B. Nel 1991-92 però l’inizio è in salita. Arrivano tre sconfitte di fila e l’esonero. Romeo pensa a Boniek ma il matrimonio calcistica non si consuma per divergenze di opinioni e allora si punta sull’affidabilità di Ilario Castagner. Il bilancio è buono: 39 punti in 35 partite. Ma non bastano. La promozione sfuma dopo la sconfitta della vigilia di Pasqua per 3-2 a Piacenza. Quel sesto posto è stato per anni il miglior risultato in B del Pisa, eguagliato solo da Giampiero Ventura nel 2007-2008, fino al terzo posto nella stagione regolare conquistato pochi mesi fa da Luca D’Angelo.
Gli ultimi fuochi. Nel 1992-923 Romeo punta a sorpresa su Vincenzo Montefusco che è reduce da una retrocessione in C2 con il Baracca Lugo. La squadra parte bene, 7 punti in 4 partite, e gioca anche un buon calcio ma è un po’ spuntata e fatica a stare nelle prime posizioni. Dopo lo 0-0 con la Fidelis Andria alla 22esima giornata arriva l’esonero. Tocca a Mauro Viviani, vice di Montefusco, che conosce bene il presidente e tutto l’ambiente nerazzurro visto che da anni lavora nello staff tecnico del Pisa. Alla fine arriva un ottavo posto e la seconda qualificazione di fila al Torneo Anglo italiano con 40 punti, uno in più della stagione precedente. Considerando il fatto che davanti le altre correvano a ritmi altissimi il lavoro di Viviani è stato positivo. L’ultima stagione dell’era Anconetani vede alternarsi ben tre allenatori. Il primo  viene esonerato alla vigilia di Ferragosto e neppure inizia il campionato. Giorgio Rumignani, preso dalla Fidelis Andria, guiderà la squadra in ritiro e poi viene allontanato da Romeo a poche ore dall’amichevole di Forte dei Marmi con l’Empoli. Il pomo della discordia sembra essere l’impiego dell’attaccante Giacomo Lorenzini che proprio contro gli azzurri, con l’allenatore già sollevato dall’incarico, segna una tripletta. La squadra viene affidata a Walter Nicoletti che sarà a sua volta esonerato alla 22esima giornata dopo la vittoria per 1-0 in casa sul Venezia con gol di Farris dopo neanche un minuto. La squadra èa più tre dalla zona salvezza ma non basta. Romeo Chiama il sergente di ferro Eugenio Bersellini che è l’ultimo allenatore dell’era Anconetani. Un’era chiusa con i maledetti rigori di Salerno el’immagine di Romeo con le dita incrociate. Quel 14 giugno 1994 si chiuse davvero un mondo magico. Un mondo a cui ha partecipato dietro le quinte anche Aureliano Nardini. Per tutti Vocina. Lui e Romeo sono stati gli ad aver avuto gli onori di fare un giro di campo all’Arena nel loro ultimo viaggio.

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