Quando sedeva sulla panchina del Cittadella ha dato il via ad una vera e propria era che la squadra veneta ha mantenuto pur cambiando giocatori e allenatori. Claudio Foscarini parla così del campionato in corso che vede la sua ex squadra ancora protagonista, ma con un dominio a tinte nerazzurre.

Il 2021 della serie B è andato come se lo aspettava alla vigilia?

“Ci sono state delle belle sorprese. Il Pisa in testa, la Cremonese in lotta, ma anche squadre in diffcoltà come Vicenza, Spal e Crotone perchè erano candidate ad essere protagoniste. Questo fa parte di questo campionato”.

Per una squadra che fa del gruppo la sua forza, quanto possono incidere eventuali movimenti nel mercato di gennaio?

Credo che le squadre come il Pisa debbano cercare di migliorare se possibile l’organico con qualche inserimento mirato. Trovo che sia molto difficile il miglioramente stesso dell’organico per le squadre che ambiscono a qualcosa di importante soprattutto in questo mercato che ha difficoltà a livello finanziario. Le squadre di alta classifica credo facciano poco secondo me, chi lavorerà molto credo possano essere squadre in fondo alla classifica che hanno palesato qualche lacuna. Gli equilibri sono importanti e credo sia difficile migliorare alcune situazioni”.

Qual’è il segreto di una squadra come il Cittadella che ottiene risultati cambiando sempre, talvolta andando a pescare da campionati minori?

“Non ci sono segreti, ma una programmazione e una filosofia che porta avanti un certo tipo di lavoro. Quando porti a Cittadella dei giocatori scommettendo sulle loro motivazioni più che al loro aspetto tecnico può andare bene anche perchè l’ambiente di Cittadella ti permette di farlo. Quando ci sono giocatori che hanno voglia di rivalsa tutto è più facile. Poi sono sempre elementi funzionati al progetto tecnico della squadra che da 15 anni gioca più o meno nello stesso modo”.

Giocatori giovani e affamati come Lorenzo Lucca, esploso letteralmente in questi primi mesi a Pisa

Questa società ha il grande merito di andare a prendere Lucca perchè lo si conosceva in tanti, ma nessuno poteva scommettere che facesse un salto così grande. Le squadre che non sono riusciti a prenderlo si sono rammaricate, ma bisogna essere lungimiranti per fare un investimento del genere. Credo D’Angelo sia l’allenatore migliore per poterlo guidare perchè mi sembra abbia dalla sua una certa saggezza all’interno dello spogliatoio pur reputandolo ancora un allenatore giovane. Poi Lucca mi sembra un ragazzo maturo con grandi margini di miglioramento”.

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