Non sarà in campo ma il grande ex di Chievo Verona-Pisa è sicuramente Davide Moscardelli. Oggi nello staff di Luca D’Angelo e Taddei, dieci anni fa uomo dai gol impossibili con la maglia gialloblu. La squadra che lo ha fatto esordire in A contro quella dove lavora oggi e con cui ha chiuso una carriera da oltre 200 gol. Purtroppo senza la cornice di pubblico che meritava a causa della pandemia. A fine stagione deciderà se continuare in questo suo nuovo ruolo. Intanto ci sono giorni che resteranno sempre nella testa dei tifosi del Chievo e del Pisa.
Il gol che il Mosca non dimenticherà mai. Nell’estate del 2010 il Chievo acquista Moscardelli dal Piacenza. Il biglietto da visita sono 14 gol nell’ultima stagione e una lunga gavetta iniziata con la Maccarese in promozione, proseguita con il Guidonia in Eccellenza fino all’approdo al professionismo. Sangiovannese in C2, poi tanta serie B con le maglie di Triestina, Rimini, Cesena e appunto Piacenza. Colpi e numeri da vero fuoriclasse. Magari non sempre continuo ma con le carte in regola per la A. Sostanza, non solo forma e apparenza. Un mistero come a 30 anni sia sempre rimasto confinato tra i cadetti. Il Chievo e in particolare Stefano Pioli scommettono su di lui. Alla prima in campionato è subito titolare con il Catania. Passano 15 minuti e arriva il momento che Mosca aspetta da una vita. Il Chievo Recupera palla sulla trequarti e Moscardelli si trova la palla sul sinistro, entra in area e rientra sul destro battendo con un diagonale preciso Andujar. Sembra una favola. Un gol in serie A da trentenne alla prima vera occasione creata.
E alla fine arriva il Pisa. Il Chievo vincerà 2-1 con il Catania e da quel momento seguiranno altri gol, 10 in 66 partite, con i gialloblu e poi con il Bologna dove realizza il suo ultimo gol in A. Poi prodezze in rovesciata e sui tiri da distanza siderale nei campi meno prestigiosi della C con le maglie di Lecce e Arezzo. Sempre sul pezzo, sempre mettendoci la faccia. Come quando nel gennaio 2018 da vero capitano non abbandona un Arezzo in difficoltà e sull’orlo del fallimento nonostante le richieste del Pisa. I suoi gol contribuiranno alla salvezza in C degli amaranto. Però le primavere sono 38 e a fine stagione l’Arezzo non gli rinnova il contratto. Si ripresenta il Pisa che bussa alla sua porta con Gemmi, suio diesse ad Arezzo, D’Angelo, suo compagno di squadra a Rimini, e Giovanni Corrado che vuol fare di Mosca il centravanti di un Pisa che punta alla B e anche un uomo simbolo del carattetre del popolo pisano.
Gli applausi di Trapani. Due stagioni in campo e ancora tante prodezze. Diciassette gol in partite ufficiali e tante volte decisivo a gara in corsa nella lunga rimonta del Pisa nel girone di ritorno della stagione 2018-19. Ai playoff è fondamentale con la Carrarese, nel 2-1 del ritorno, e all’andata con la Triestina con due bombe da fuori area. Dopo il 2-2 di Pisa a Trieste non gioca ma è quello che si fa sentire più di tutti dalla panchina. Anche più di D’Angelo. Ed è lui ad alzare la Coppa che certifica il ritorno in B del Pisa. Purtroppo il 15 agosto 2019 arriva l’infortunio che condiziona la sua ultima stagione. Ma c’è il tempo per un ultima grande recita. Lunedì 16 dicembre 2019 il Pisa è di scena a Trapani. Mancano Marconi e Masucci e Asencio è ormai fuori dal progetto Pisa. Tocca a Moscardelli guidare l’attacco in un insolito 4-3-2-1. Dopo il gol lampo di Pinato, il minuto del destino è il numero 18: cross da destra di Marius Marin e Moscardelli si coordina alla perfezione e batte Carnesecchi con la specialita della casa, ovvero la rovesciata. Il mOsca si alza e urla tutta la sua gioia andando ad esultare sotto il settore dei tifosi nerazzurri. Dopo il gol di pettinari il Pisa soffre ma la chiude in contropiede. Ancora Moscardelli, stavolta servito da Lisi, fa impazzire tutti di gioia. Arriva la sostituzione con Fabbro e la standing ovation del Provinciale di Trapani. Tutti in piedi, siciliani e pisani, ad applaudire un grande protagonista che porta Chievo e Pisa nel cuore. Giù il cappello.

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