Stavolta il salto nel tempo è di poche stagioni. Riavvolgiamo il nastro della memoria e torniamo al 19 gennaio 2020 quando il Pisa di Luca D’Angelo riesce nell’impresa di fermare la corsa del Benevento di Filippo Inzaghi, pareggiando per 1-1 al Vigorito, che sta letteralmente dominando il campionato di serie B ed è reduce da sette vittorie di fila. Impresa perché i nerazzurri affrontarono la trasferta in Campania, la prima dell’anno solare e la prima dopo la sosta, in grande emergenza. Impresa perché a fine stagione il Benevento festeggia la promozione con ben sette giornate d’anticipo, record al pari dell’Ascoli 1977-78, e 86 punti totali.
Botta e risposta. Malgrado l’assenza di Masucci per squalifica e quelle last minute di Benedetti e Belli bloccati in albergo con la febbre alta, il Pisa tiene botta. D’Angelo disegna un Pisa attento con De Vitis che torna centrale al fianco di Ingrosso e irrobustisce la mediana con Marin play basso, Gucher e Pinato mezzali e Siega trequartista con l’obiettivo, centrato in pieno, di rubar palla e ripartire. Davanti ci sono il nuovo acquisto Vido, all’esordio, e Fabbro visto che Michele Marconi è reduce dall’operazione al menisco e va in panchina. Il Pisa parte bene ma il Benevento passa alla prima occasione con Coda che riprende un tiro di Viola finito sulla traversa. In molti pensano alla goleada ma il Pisa prende il toro per le corna e si rimette a giocare. Lo fa con ordine, con personalità e senza fretta. Il pari arriva grazie a una deviazione del difensore Tuia su un tiro cross di Gucher, ma è meritato e non casuale. Il Pisa palleggia bene e pressa alto con i due attaccanti e un Siega instancabile. La sofferenza nel primo tempo arriva soprattutto dalla parte di Sau ma tutto sommato Gori non deve fare gli straordinari come invece dovrà fare nella ripresa.
Gori sugli scudi. Nel secondo tempo D’Angelo perde per infortunio anche Ingrosso ed è costretto a mettere Birindelli centrale con De Vitis. Al posto dello sfortunato difensore D’Angelo inserisce Verna che va in mediana. Entrano anche Soddimo, all’esordio in nerazzurro, per dare equilibrio alla mediana, e Moscardelli, che si renderà pericoloso al tiro, al posto di un Vido esausto. Il Benevento attacca ma il Pisa lo contiene nonostante in campo si difenda senza un centrale di ruolo. Nel finale però viene espulso per doppia ammonizione, una in fila all’altra, il centrocampista Siega e la squadra resta in 10 e senza uno dei suoi filtri più importanti. A quel punto il Benevento ci crede ma Gori sale in cattedra e para tutto, compreso un gran tiro di Kragl. Sul punto ci sono anche le sue mani. La partita finisce con Maggio che si divora il possibile gol vittoria ma sarebbe stato ingiusto. Il Pisa quella sera tirò fuori gli artigli e portò a casa un punto meritato. In un campo dove non ha mai vinto fu quasi come una vittoria. Anche perché i nerazzurri, dopo lo 0-0 dell’andata con rigore sbagliato da Marconi al 94′, chiuderanno imbattuti contro la regina di quel campionato.

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