Nel prossimo turno il Pisa ospita il Pordenone all’Arena in quello che è una specie di testa coda con i nerazzurri primi e i neroverdi ultimi. Il 22 maggio 2016 la situazione era molto diversa rispetto a quella attuale visto che le due squadre si affrontavano nella semifinale di andata dei playoff di serie C. In panchina del Pordenone c’era Bruno Tedino che proprio domenica prossima torna ad allenare la squadra neroverde. Quel 22 maggio fu un trionfo per il Pisa di Gattuso e soprattutto per Lores Varela autore di una tripletta che in pratica ipoteca la finale con il Foggia. Finisce 3-0 per i nerazzurri e al ritorno Tedino le prova tutte ma non va oltre lo 0-0.

Omaggio a Berggreen. Sulla carta Pisa-Pordenone è una semifinale molto incerta. I nerazzurri sono arrivati secondi nel loro girone dietro alla Spal, mentre il Pordenone si è arreso al Cittadella. Nei quarti di finale i nerazzurri hanno piegato 3-1 la Maceratese, soffrendo nella prima parte di gara, con reti di Crescenzi, Mannini e Peralta. I neroverdi di Tedino invece si sono imposti per 1-0 sulla Casertana allo stadio Bottecchia con un rigore di pederzoli nel finale. L’Arena Garibaldi è strapiena e la curva nord veste uno dei suoi abiti più belli con una coreografia dedicata a Klaus Berggreen e all’attaccamento ai colori nerazzurri. Il numero 7 danese è raffigurato mentre calcia verso la porta un pallone che trafigge un portiere e si infila in rete, un segnale profetico, e la sua maglia è strappata come quella del 19 gennaio 1986 quando Lionello Manfredonia la ridusse a brandelli durante un Pisa-Juventus finito 1-1. La colonnina di mercurio supera i 30 gradi alle 15 quando l’arbitro Francesco Guccini, omonimo del grande cantautore emiliano, fischia il via alla contesa.
Bum bum bum Varela. Dopo un paio di minuti, a dispetto della temperatura, al Pisa vengono i brividi freddi per un tiro di Berrettoni che sfiora il palo alla destra di Bindi. I 300 tifosi del Pordenone sognano, ma è un fuoco di paglia. Da quel momento in campo c’è solo il Pisa che gioca una delle più belle partite della sua storia recente. Al 10’ Cani allarga a destra per capitan Daniele Mannini che mette a centro area dove Lores Varela anticipa tutti e mette in rete. Passano due minuti e va in onda il bis. Cani si porta verso l’area avversaria ma si trova davanti a sé un muro neroverde, vorrebbe andar dentro, ma poi, fortunamente, cambia idea, e trova un tocco morbido per Lores Varela che si allarga e ancora un volta di sinistro trova l’angolino alla sinistra di Tomei. Dopo neanche un quarto d’ora il Pisa è sopra di due reti.La partita si mette sui binari giusti e il Pisa concede poco sfiorando più volte il tris già nel primo tempo. Nella ripresa, dopo una traversa di Tabanelli arriva il terzo boato dello stadio pisano con un’azione molto simile a quella del primo gol: Cani vede Mannini a sinistra e il capitano crossa basso per Lores Varela che ancora una volta mette in rete con il mancino. Game, set match. Anche se il portiere neroverde Tomei evita un passivo più pesante.

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