Per il Pisa una sola vittoria al Via del Mare, nella passata stagione il 3-0 a porte chiuse, e tre sfide in serie A con i giallorossi. L’ultima è datata 3 febbraio 1991. La prima guerra nel golfo imperversava e in tutti gli stadi si chiedeva un ritorno alla pace. In campo Lecce e Pisa si giocano già una fetta di salvezza e alla fine l’1-1 fa felice soprattutto Lucescu e Anconetani.
Pisa d’emergenza. Senza cinque giocatori a disposizione tra infortuni e squalifiche, il Pisa vuole riscattare la beffa casalinga subita dal Bologna sette giorni prima. Un 2-2 clamoroso dopo un doppio vantaggio pisano. Pesante l’assenza di Piovanelli, infortunatosi a fine anno con la Lazio, Argentesi, Boccafresca, Dolcetti e Fiorentini. In difesa si rivede Alessandro Calori e Lucescu dà fiducia a Pullo, giovane scuola Milan. Tre soli giocatori in panchina, solo due di movimento. Oltre al secondo portiere Lazzerini ci sono solamente il difensore Dianda e il centrocampista Marini che entrerà nel finale al posto di Padovano.  Cielo grigio che fa da presagio a un pomeriggio che parte in salita. Il Lecce allenato da Boniek  parte all’attacco grazie alle giocate di Mazinho e al 13′ va in gol con un colpo di testa del pisano Paolo Benedetti, trasformato da centrocampista in libero dal tecnico polacco,  sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Calori, gol e lacrime. Il Pisa però resta bene in campo e non lascia il pallino al Lecce, ribattendo colpo su colpo. Capitan Bosco suona la carica e la squadra riesce comunque a farsi pericolosa. Neri e Padovano sono due spine nel fianco e la squadra spinge con più insistenza soprattutto nella ripresa. Il pari arriva al 69′: su una punizione dal limite Davide Lucarelli scarica per Calori che di destro calcia di potenza all’incrocio e pareggia. Gol e lacrime. Di gioia, di rabbia, di soddisfazione. Per lo stopper, che non partiva titolare da dicembre , una prodezza da incorniciare.  Nella stagione precedente era stato uno degli inamovibili con Luca Giannini e protagonista del ritorno in A. E’ poi proprio quello di calori  il gol da lontano della settimana per la Gazzetta dello sport, 5 punti, nella classifica speciale dei tiri da fuori guidata da Piovanelli con 25 punti davanti a un certo Roberto Baggio (22). Il Pisa a Lecce non si accontenta e in contropiede sfiora il colpaccio con Padovano, poco prima di lasciare il posto a Marini, che calcia troppo addosso a Zunico quando poteva fare un passo avanti e provare a piazzarla.

Romeo, le preghiere  e il sale. Finisce 1-1 e può anche andar bene così visto che i nerazzurri restano appaiati al quart’ultimo posto, che in quel momento significa spareggio salvezza, assieme a un’Atalanta capace di bloccare la Juventus di Maifredi sullo 0-0. Il tecnico nerazzurro Lucescu a fine partita è soddisfatto ai microfoni Rai: < Le urla che venivano dallo spogliatoio erano di gioia. Il pareggio è ottimo alla luce delle tante assenze>. E il presidentissimo Romeo Anconetani parla della scaramanzia, della fede e della sofferenza vissuta in tribuna: <A dieci minuti dalla fine soffrivo in tribuna e sono sceso. Nel corridoio, mentre ero solo ho pregato. In umiltà. Ho dovuto smettere di tirare il sale perché tutta Italia parlava di questo rito scaramantico. Adesso non vorrei che tutta Italia si mettesse a pregare>. Intanto Boniek, che guarda in Tv l’Italia del tennis perdere in Coppa Davis 3-2 con la Germania, è comunque contento del pari: < Un punto in più e una partita in meno alla fine. Se il campionato finisse oggi saremo savi>. A fine stagione Lecce e Pisa retrocederanno in serie B. Domani si giocano entrambe il sogno di un ritorno in A. Una categoria che a Pisa manca proprio da quella stagione.

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