Farsi riprendere per due volte nel giro di 4 giorni nei minuti di recupero e veder sfumare la vittoria per due volte consecutive fa male. Non c’è tanto da girarsi intorno o fare disamine di chissà che tipo. Nelle partite con il Pordenone e la Cremonese l’epilogo è stato il medesimo ma il copione molto diverso: in casa contro i friulani il Pisa non ha fatto una buona partita, in trasferta contro i grigiorossi i neroazzurri hanno giocato una buona gara – creando anche di più dell’avversario – pagando a caro prezzo il baricentro basso nell’assalto finale dei lombardi. Sostanzialmente: si mastica amaro, si poteva fare di più e meglio ma c’è la consapevolezza che il Pisa ha una squadra forte e molto valida, che non si fa mettere sotto da nessun avversario. Probabilmente i 15 punti eccezionali conquistati nelle prime 5 partite hanno cambiato un po’ la normalità nell’ambiente ma anche i 6 conquistati nelle successive 5 non possono far essere troppo pessimisti. Serve equilibrio ed i neroazzurri in 10 gare hanno dimostrato di poter star lassù al di là dell’esatta posizione in classifica. La squadra deve crescere ancora, può farlo anche l’allenatore ma la strada intrapresa è convincente: adesso testa all’Ascoli per ritrovare la vittoria e – perchè no – valorizzare anche il pari di Cremona.

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