Capacità di soffrire, riuscire ad essere concreti, saper gestire il vantaggio, chiudere la partita al momento giusto. Sono queste le quattro regole del Pisa di D’Angelo delle prime tre partite di campionato che hanno fruttato 9 punti. Perché il 4-1 di Terni ricalca in parte anche le precedenti vittorie dove la squadra ha sofferto nel primo tempo e poi è riuscita a portare a casa la partita con un secondo tempo dove ha concesso poco o niente agli avversari. Segno di maturità e di una maggiore solidità e organizzazione in fase difensiva. Un solo gol subito in tre partite, e oltre tutto su rigore, sono un segnale forse ancora più importante della partenza boom di Lucca e di tutta la squadra che anche se ha cambiato tanto dimostra di avere le idee chiare e non pressa più troppo alto come nel recente passato. Chiaramente è solo l’inizio ma è bello vedere che i nuovi arrivati si stanno inserendo bene e che i veterani, ieri De Vitis è stato superlativo, li stanno guidando nel modo giusto in un gruppo dove D’Angelo ha dimostrato negli anni di saper recitare al meglio il ruolo del capo famiglia.
Dove si può migliorare. La partita del Liberati però ci ha offerto anche degli spunti di riflessione per capire dove si può ancora migliorare. Al netto di un campo non proprio in perfette condizioni e di un vento contrario il Pisa ha sofferto molto la Ternana di Cristiano Lucarelli, sempre a zero punti, nel primo tempo. Soprattutto sulle fasce dove Martella e Furlan dalla parte di Birindelli e Ghiringhelli e Mazzocchi da quella di Beruatto creavano non pochi pericoli. Il gol di De Vitis, ottimo inserimento su corner di Gucher, non metteva al Pisa quella sicurezza vista nel secondo tempo e soprattutto sui calci d’angolo e i cross c’era un pizzico di sofferenza. La Ternana ne colleziona sei a stretto giro di posta e da uno di questi nasce il rigore causato ingenuamente da Marin che colisce Salzano in una posizione dove non può far male a Nicolas. Dopo il rigore segnato da Donnarumma il Pisa è bravo e fortunato a tornare subito in vantaggio grazie all’autogol di Sorensen. Ottimo comunque l’inserimento di Tourè prima della traversa di Marsura. De Vitis sfiora il tris ma in chiusura di tempo il Pisa soffre ancora su due tiri di Falletti, soprattutto il secondo che sfiora il palo.
Killer instinct. Nella ripresa Nicolas deve effettuare solo una parata su Donnarumma ma non vale perché l’attaccante è n fuorigioco. La Ternana, salvo due tentativi a vuoto di mazzocchi e Pettinari a gara già compromessa, finisce lì. E in quel momento sale in cattedfra il Pisa. Beruatto cresce e su corner regala una gran palla a De Vitis che ancora una volta batte tutti sul tempo sugli sviluppi di un angolo, tranne Iannarilli che blocca a terra. La Ternana è nel pallone e Lucca approfitta di un pasticcio sulla trequarti per caricare il destro e chiudere la partita. Il ragazzo e la squadra hanno il killer instinct. Lucca manda più volte in crisi Sorensen, costretto a un giallo, litiga per tirare una punizione cade anche male facendo trattenere il fiato un po’ a tutti. Il numero 9 si riprende e regala a Cohen la palla del 4-1. Un bel gol che serve per sbloccare l’israeliano alla prima rete in nerazzurro e nel nostro campionato. L’altro grande acquisto del calcio mercato e altra freccia nell’arco di D’Angelo.
TouRe del centrocampo. Pochi effetti speciali tanta concretezza e ognuno che si sacrifica per la causa. D’Angelo ha sapientemente atteso il finale per iniziare a fare cambi. Hermannsson tornava dalle fatiche con la nazionale ed è andato a destra con Birindelli che si è spostato a sinistra al posto di Beruatto. Già detto di Cohen, entrato al posto di un ottimo Marsura, se gioca così non sarà facile metterlo in panchina, Sibilli è entrato al posto di un Gucher in crescita giocando con intelligenza e avviando l’azione del quarto gol. Pochi spiccioli per per Masucci, al posto di Lucca, e Nagy che ha fatto respirare De Vitis. Proprio Nagy dovrà inserirsi un centrocampo dove Marin, tolto l’errore in ooccasione del rigore, è stato il solito mastino e Tourè ha confermato lo strapotere fisico, la corsa e la capacità di inserirsi in area. Piedi per terra e testa a Vicenza. Il mantra della settimana deve essere questo. Quello della domenica è di godersi il primo posto con Brescia e Ascoli in attesa del Cittadella.

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