La serata dell’Arena è stato un frullatore di emozioni dalle quali il Pisa esce con un pareggio per 1-1 contro un buon Perugia che però fa venire voglia di mordersi le mani. Va bene che la squadra mal che vada stasera sarà seconda, alle 18 c’è Parma-Brescia, ma la capolista ha sciupato l’occasione di andare in fuga. Per errori propri ma anche per quelli dell’arbitro.
Gli episodi. E’ vero che Lucca ha fallito un penalty a dieci minuti dalla fine e la squadra poteva essere più pericolosa al tiro durante tutto l’arco della gara, nonostante il generoso ma improduttivo assalto finale, ma è altrettanto vero che la direzione di gara dell’arbitro Miele ha lasciato tutti scontenti. Due rigori reclamati dal Pisa nel primo tempo, uno su Lucca e uno su Touré, un rigore generoso dato grazie al Var al Perugia per un contatto tra Gucher e Sgarbi. Gli umbri invece hanno contestato quello concesso a Lucca , poi fallito dal centravanti, e di conseguenza il secondo giallo e conseguente rosso a Zanandrea. Senza dubbi il gol annullato al Perugia, colpo di testa di Kouan, per una trattenuta in area di De Luca su Leverbe nel primo tempo. Insomma una serata movimentata e un Pisa che finalmente si è fatto sentire a fine partita con Giovanni Corrado e soprattutto con Luca D’Angelo. Il tecnico nerazzurro, che di solito non si arrabbia per le decisioni arbitrali, ha sottolineato la disparità di trattamento per i nerazzurri. In gara casalinghe importanti viene spesso designato un arbitro esordiente e poco esperto che rischia di sentire il peso dell’Arena Garibaldi. Tutto vero, il Pisa è stato danneggiato. E non è la prima volta. Ma venendo alla partita non possiamo far finta che nel complesso la squadra ha commesso anche tanti errori, in particolare a centrocampo.
E’ mancato il colpo del k.o. In avvio di gara la squadra è stata sorpresa dalla velocità del Perugia, che doveva fare a meno di alcuni giocatori importanti. In un paio di circostanze, vedi le occasioni di Lisi e De Luca, quest’ultima neutralizzata da Nicolas, la difesa ha sbandato ma è stata anche brava a costruire una bela occasione con Sibilli e segnare un gran gol con Marsura dopo appena 11 minuti. Il primo stagionale del numero 77. Entrambe le azioni partono dal piede di Beruatto che però in altre circostanze è stato poco attento. Al netto degli episodi contrari la squadra ha gestito senza affondare il colpo e sbagliando tanto in fase di impostazione con Nagy, Marin ma anche con Touré che tornava titolare e al netto di una prova di impatto fisico non è sembrato quello delle prime giornate. Fino al pareggio il Pisa ha rischiato poco, se si eccettua una sbavatura di Beruatto che consente a de Luca di servire Zanandrea salvato da Leverbe che si è trovato bene anche con Hermannsson che ha un po’ sofferto in avvio ma poi si è ripreso. La squadra però non ha saputo affondare il colpo in maniera decisa e concreta. Si cerca di ripartire ma Lucca e gli altri attaccanti sono poco serviti. La generosità non manca, la precisione si. La gara è molto tattica e il Perugia è bravo a non sbilanciarsi troppo e restare comunque aggrappato alla gara con la mobilità del suo centrocampo che ritrovava Segre e Burrai. D’Angelo cerca di scardinare il 3-5-2 di Alvini e chiuderla inserendo Cohen e Gucher per Sibilli e Marsura e proprio l’austriaco potrebbe subito far male ma perde l’attimo giusto. Ed ecco che poco dopo arriva la doccia gelata del rigore assegnato dopo consulto al Var. Più si rivede e più i dubbi aumentano. De Lucca non sbaglia e impatta per il Perugia.
Non basta l’orgoglio. Il gol del pari scuote il Pisa che finalmente riesce ad andare al cross con Birindelli, buona la sua prova, nell’occasione del rigore concesso al Pisa da Miele. Palla sul dischetto e Perugia in 10. Ma il Pisa quest’anno non ha un bel rapporto dagli undici metri. E’ il terzo errore su quattro tiri dal dischetto. Chichizola respinge la palla di Lucca, calciata praticamente da fermo, poi Cohen ostacola il centravanti e l’azione sfuma. Il Pisa ci prova fino alla fine anche con gli ingressi di Masucci e Mastinu. Dall’altra parte Alvini si difende con Vanbaleghem al posto di Matos ma non rinuncia al contropiede con il solito De Luca che comunque non sorprende Nicolas. I sette minuti di recupero sono praticamente nell’area umbra. Tanti battie ribatti da brivido a un passo dalla porta ma una sola parata decisiva di Chichizola su un tiro di Gucher. Adesso testa alla gara di domenica a Como. Non ci sarà Birindelli, ieri sera capitano, ma rientra Caracciolo dopo la giornata di squalifica. Non va dimenticato che ieri sera, dall’altra parte, c’era il grande ex Francesco Lisi. Tre anni e mezzo fantastici per lui in maglia nerazzurra con una promozione in B e il sigillo del gran gol che ha deciso l’ultimo derby con il Livorno giocato all’Arena. Bello lo striscione che gli ha tributato la curva nord.

Fonte