Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi Emozioni. Lucio Battisti tanti anni fa cantava una delle sue canzoni più belle e, anche se non c’entra niente con il tifo, è davvero difficile descrivere le emozioni che ieri hanno provato gli oltre ottomila dell’Arena, tolto i 900 modenesi, che sono tornati ad esultare per una vittoria in casa che mancava dal 21 maggio scorso nella semifinale playoff con il Benevento.
Cento minuti di rara intensità. Al 90′ il Pisa ha vinto anche la finale di ritorno con il Monza ma lì è meglio andare oltre. e concentrarsi su questo 4-2 rifilato al Modena che deve diventare il punto di rottura della stagione. Prima sotto, poi un rigore sbagliato, poi ripetuto e segnato da Gliozzi,  poi avanti di due gol, poi che il Modena accorcia subito le distanze la nuova sofferenza e infine il sigillo finale di Ernesto Torregrossa. La cosa più bella che ha fatto il numero dieci non sono i due gol e il rigore procurato ma quel passaggio sontuoso per il sempreverde Gaetano Masucci in occasione del terzo gol. Emozioni ,appunto. Come quelle dell’altro protagonista della domenica in campo, che risponde al nome Ettore Gliozzi, che da vero lottatore ha segnato, giocato per la squadra e inseguito chiunque. Ma il merito è di tutti. Con pregi e difetti questo Pisa sta diventando squadra un passo alla volta. In cento minuti poi ci sono stati tante decisioni arbitrali e del Var che meritano un romanzo intero a parte.
La mano di D’Angelo. La vittoria con il Modena è una vittoria di fondamentale importanza. per certi cersi ricorda quella di due anni fa con l’Ascoli. Se vinci ti metti diverse squadre alle spalle, per l’esattezza cinque, se perdi sei ultimo. E il Pisa ha risposto presente. Con il gioco, con l’orgoglio, con la sofferenza, con una fase difensiva ancora da registrare, ma anche con le enormi qualità tecniche delle proprie bocche da fuoco. Da ieri arrichite dai ruggiti di Ernesto Torregrossa. Ma soprattutto la vittoria di ieri conferma che Luca D’Angelo è un valore aggiunto di questa squadra quando bisogna fare i cambi. L’ingresso di Mastinu ha dato equilibrio al centrocampo, quello di Morutan qualiotà alla trequarti, quello di Trregrossa ha spaccato in due la partita( ingiudicabile Canestrelli entrato negli ultimi minuti). Cambi giusti al momento giusto. Emblematica l’uscita di Gliozzi per Masucci. Il primo ha stancato il Modena, il secondo, asisieme a Torregrossa l’ha messo ko. Del resto 8 punti in quattro partite non arrivano per caso.
Padroni della partita. Sia chiaro che il Pisa anche prima dei cambi aveva fatto meglio del Modena che nella ripresa si stava limitando a un buon possesso palla. Ma quando i ritmio salivano di tono il Pisa dimostrava di averne di più. Sibilli qualcosa ha sbagliato, ma ad esempio Tramoni non è andato male e a centrocampo Nagy ha verticalizzato bene fin dall’inizio con Touré che si è confermato ad alto livello. Anche Beruatto e Calabresi sono andati piuttosto bene sulle rispettive fasce dove si scontravano, specie Calabresi, con giocatori di un certo livello come il brasiliano Azzi. Bisogna aspettare il miglior Ionita, ieri nel posto dello squalificato Marin,  ma quando il Pisa gioca riesce a produrre occasioni e gol. Diciassette reti in dieci giornate non sono poche e fanno del Pisa il secondo miglior attacco dietro quello della reggina e  a pari merito con il Bari di scena stasera a Cagliari.
Migliorare nell’attenzione. Ma se subisci diciassette reti in dieci partite, seconda peggior difesa,  non sei per caso nelle zone basse malgrado gli evidenti progressi. Serve maggiore attenzione da parte di tutti. Sul primo gol Bonfanti , viziato da un fallodi Tremolada su Ionita, è stato favorito da un rimpallo ma sul secondo Magnino era troppo solo e ha potuto calciare a rete indisturbato. E anche dopo la rete finale di Torregrossa il Pisa per poco non si faceva sorprendere dal Modena che riusciva nell’ultimo scampolo di partita.  Ieri D’Angelo ha cambiato la coppia di centrali puntando su Rus ed Hermannsson anche a causa dell’infortunio di Barba. Soprattutto il primo ha mostrato qualche incertezza. Ma anche qui bisogna difendere meglio di squadra. Anche sulle palle inattive nonostante ieri i gol non sono stati subiti a palla ferma. Se si limano questi difetti il percorso di crescita può solo che migliorare.

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