Niente ferma il Pisa. Il 2-0 sul Cosenza vale l’undicesima vittoria stagionale, la quinta nell’ultimo mese. Un successo perentorio, meritato, indiscutibile. Voluto a tutti i costi nonostante le numerose assenze dovute ai casi di positività al covid-19 e ad alcuni infortuni. La dimostrazione che questa squadra è forte non solo negli undici titolari. Non era facile vincere su un campo ostico come quello di Cosenza, non accadeva da 32 anni, contro una squadra che nelle ultime due stagioni aveva fatto soffrire il Pisa e sta cercando di uscire dalle pastoie della zona playout. Decisive le reti di Touré e Cohen su rigore. Prestazione monstre di Gaetano Masucci e altra grande giornata della difesa, Leverbe sempre perfetto, e in particolare di Beruatto sulla sinistra.

Nicolas 6.5: non deve fare gli straordinari ma è bravo soprattutto nella doppia parata a fine primo tempo su Millico e su Rigione in uscita bassa. La più difficile dell’incontro. Tocca quanto basta
Hermannsson 6: soffre Millico nell’uno contro uno nel primo tempo riccorrendo anche al fallo. Dopo l’uscita dell’attaccante il compito per l’islandese è meno arduo e nel complesso comunque se la cava bene.
Leverbe 7.5: sul tiro di Millico ci mette la pancia e per il resto è sempre attento e pronto a imbastire la manovra dal basso con a solita disinvoltura. Dal suo piede parte l’azione del primo gol. L’attacco del Cosenza, malgrado la generosità, gli fa quasi il solletico tranne quando Gori nel finale si rende pericoloso due volte.
Caracciolo 7: inutile ribadire l’intesa perfetta con il francese e gli anticipi puntuali come quelli di un orologio svizzero. Dopo una stagione di fatiche difensive, per colpe non sue, si merita il proscenio. Quando la squadra nel finale tiene palla con un pizzico di difficoltà lui sa come uscirne alla grande concedendosi solo una piccola distrazioni quando .
Beruatto 7.5:  tante  iniziative interessanti e un gol sfiorato con un diagonale fuori di poco nel primo tempo. Suo il cross per Masucci in occasione del rigore. Altruismo eccessivo, sul punteggio già  di 2-0,  quando con la palla sul sinistro non calcia e serve Siega sbagliando il dosaggio. Ma è l’unico appunto che possiamo muovergli in un’altra grande giornata a livello personale dove praticamente ha solcato la fascia sinistra per tutta la gara.
Tourè 7: Porta i suoi muscoli e la sua stazza dentro la difesa calabrese non solo in occasione del gol che “scippa”, in senso buono a Masucci, ma in tante circostanze. Soprattutto nel primo tempo. A tratti è quello straripante delle prime giornate e permette alla squadra di alzare il ritmo( 75′ Piccinini sv)
Nagy 6.5:ordine e disciplina tattica al servizio della squadra. Non eccede in virtuosismi ma fa sempre la cosa giusta.
Di Quinzio 6.5: bello rivederlo protagonista. Anche se per cinquanta minuti e in versione tutta grinta e sacrificio da mezzala. Concede poco agli avversari e quando accelera fa vedere che i piedi sono ancora buoni, peccato deve uscire per un problema alla coscia. ( 50′ Siega 6: bello rivederlo in campo dopo sette mesi. Anche lui dà il suo contributo)
Sibilli 7: stavolta i tiri verso la porta non sono dinamite come quello contro il Lecce ma il suo lavoro è come sempre enorme. Corre e fa salire la squadra, salta gli avversari e in contropiede è sempre una freccia.
Cohen 7: con il sinistro può fare tutto. Inventa un gran cross per Masucci e quando si mette in testa di fare la differenza il suo mancino è da palati fini. Deve trovare continuità ma intanto chiude la gara rompendo l’incantesimo di squadra dal dischetto. Soluzione non perfetta che comunque va a bersaglio( 75′ Cisco sv)
Masucci 8: propizia il gol di Tourè e ne rivendica la paternità, che non gli viene attribuita, e guadagna il rigore con il quale Cohen congela la partita. Potrebbero bastare questi due episodi per erigerlo a migliore in campo ma in 83 minuti corre, lotta e ricama con la solita grinta e la solita classe. Va vicino anche al gol capolavoro in rovesciata dopo averne mancato uno di testa. L’uomo in più(83′ Berra sv).

 

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