La Coppa Italia ha regalato al Pisa grandi soddisfazioni manche cocenti delusioni. Nella stagione 1983-84, ad esempio, vinse una sola partita contro la Campania Puteolana, squadra di Pozzuoli, conquistando appena due punti nel girone. Grande protagonista di queste tre stagioni è Wim Kieft che realizza la bellezza di 11 reti nelle tre edizioni che vedono comunque il Pisa conquistare per due volte il passaggio del turno fermandosi agli ottavi di finale.
UN BRUTTO PROLOGO MALGRADO I GOL DI KIEFT
Dopo la salvezza in A e il raggiungimento dei quarti di finale in Coppa Italia il Pisa riparte con fiducia nella stagione 1983-84 grazie all’arrivo della scarpa d’oro Wim Kieft. In panchina non c’è più Luis Vinicio ma Bruno Pace, reduce dalla retrocessione con il Catanzaro. Anche la squadra perde elementi importanti come ad esempio Pasquale Casale ceduto al Napoli. Le cinque partite estive di Coppa Italia rappresentano un prologo negativo a una stagione che parte decisamente in salita. Il 21 agosto 1983 il Pisa perde 3-1 in casa della Triestina, neopromossa in B, con rete della bandiera realizzata da Occhipinti a cinque minuti dalla fine. Il Pisa cade sotto i colpi degli idoli di De Falco, Romano, che poi vincerà uno scudetto a Napoli, e Perrone. Il debutto all’Arena tre giorni con la Campania Puteolana esalta Wim Kieft che segna la sua prima doppietta italiana. La gara, conclusa sul 3-0 per i nerazzurri, veniva sbloccata dopo otto minuti dal nuovo acquisto Criscimanni. Ma è un’illusione, dovuta anche al valore non certo eccelso degli avversari che militano in C1. Il 28 agosto contro la Cremonese, che ha perso da poco lo spareggio per la A contro il Catania, non basta la seconda doppietta consecutiva di Kieft. Nel mezzo ai due gol dell’olandese segnano Mazzoni, Vialli, grande promessa in quel momento del calcio italiano, e Finardi su rigore. In casa della Pistoiese, appena retrocessa in C1, il Pisa subisce un umiliante 5-0. E’ la grande serata di Russo, tripletta, con la festa arancione completata da Manfrin e Garritano. La coppa si chiude con la sconfitta di misura per 1-0 al Ferraris con la Sampdoria che passa grazie a una rete in avvio di Francis. Il Pisa esce di scena con appena 2 punti, come la Campania, mentre il turno lo passano Sampdoria e Triestina. Il dato clamoroso sono i 12 gol subiti in appena 5 partite. In campionato i nerazzurri arrivano penultimi e tornano in B. Il brutto giorno si è visto dal mattino.
UN GIRONE DA IMBATTUTI PRIMA DI ARRENDERSI AI CAMPIONI
Nel 1984-85  il Pisa riparte in B con il nuovo tecnico Gigi Simoni. Stavolta il girone chiuso senza sconfitte è il preludio a un grande campionato che riporta il Pisa in A con tanto di primo posto finale assieme al Lecce. L’inizio però non è dei più esaltanti in un girone dove ci sono anche Inter e Avellino. Il 22 agosto 1984 i nerazzurri sono di scena a Francavilla, altra squadra di C, e fanno davvero fatica a trovare spazio in una difesa molto chiusa. Finisce 0-0 e si sentono già le prime critiche. Il Pisa gioca sul neutro di Lucca, per l’indisponibilità dell’Arena, con l’Inter e stavolta lo 0-0 è un ottimo risultato contro i nerazzurri di Castagner. Rummenigge, dopo il gol all’esordio in Italia alla Spal, resta a secco e anche Altobelli e Brady non incantano. La prima vittoria arriva sul neutro di Pistoia con il 2-1 al Bologna. La sblocca Armenise, poi il nuovo acquisto Baldieri segna il primo gol in nerazzurro. Frutti accorcia al novantesimo. Ad Avellino c’è il primo acuto di Kieft ma Faccini agguanta il Pisa e fissa l’1-1 che alla vigilia dell’ultimo turno mette l’Avellino al secondo posto davanti al Pisa e a una lunghezza dall’Inter. Il 9 settembre 1984 sono decisive le gare di Ferrara, tra Spal e pisa, e quella del Meazza tra Inter e Avellino. Il Pisa vince 6-3 con gli estensi grazie alla tripletta di Kieft , alla doppietta di Baldieri e al gol di Mariani che risponde al vantaggio iniziale di Lamis Caputo. A Milano l’Inter regola per 2-0 l’Avellino e passa il turno da prima, mentre il Pisa va avanti da seconda. Agli ottavi il Pisa si arrende alla Sampdoria che passa 2-1 all’Arena grazie alla doppietta di Vialli, passato intanto in blucerchiato, e vince 2-0, gol di Pari e Beccalossi, al Ferraris. L’unico gol nerazzurro nel doppio confronto lo segna Berggreen. I nerazzurri escono comunque a testa alta e lasciano il passo ai futuri vincitori della Coppa. La Samp infati si impone nella doppia finale con il Milan conquistando il primo trofeo dell’era del presidente Paolo Mantovani.
CINQUE CONFRONTI STAGIONALI CON I CAMPIONI D’ITALIA
Nel 1985-86 il Pisa, stavolta allenato da Vincenzo Guerini, gioca tre volte contro i campioni d’Italia in carica del Verona. La squadra di Bagnoli però non è più quella che ha vinto lo scudetto ma nerazzurri e gialloblù sono le favorite del girone 5 anche perché sono le uniche due compagine di A del gruppo. Il Pisa debutta vincendo 2-0 con il Bologna all’Arena una gara complicata da sbloccare. Al 61′ serve un rigore di Kieft per piegare la resistenza dei felsinei che poi si fanno male da soli con un’autorete di Fabbri. Seguono due trasferte in Emilia contro squadre di serie C1. La prima a Piacenza vede il Pisa vincere ma non convincere troppo. La sblocca il libero Progna, preso dal Campobasso, raddoppia Armenise ma prima della fine del primo tempo Snidaro riapre i giochi. Nella ripresa pareggia Crialesi, poi Muro e Kieft rilanciano il Pisa che però subisce anche la rete di Madonna. Finisce 4-3 con la difesa che lascia qualche perplessità. A Parma invece finisce 0-0 e un panchina si fa notare un certo Arrigo Sacchi. Squadra corta che concede poco al Pisa e controbatte con il piglio della grande guidata in difesa dal pisano Gianluca Signorini. Con la Cremonese però il Pisa conquista matematicamente il passaggio del turno con un netto 3-1 all’Arena firmato da Muro, Kieft e Mariani. Non basta il momentaneo pari di Bencina. Il 4 settembre il Pisa pareggia 1-1 a Verona giocando meglio dei campioni d’Italia che passano però in vantaggio con Di Gennaro. Il gol di Baldieri vale il pari e soprattutto il primato nel girone con 8 punti. Agli ottavi, in programma il 29 gennaio, il Pisa ritrova il Verona. Stavolta però al Bentegodi la squadra di Bagnoli è in grande serata e, malgrado qualche assenza, a cominciare dal portiere Giuliani, in porta va Spuri, vince 3-0. Galderisi, Sacchetti e ancora Gallderisi mettono in ginocchio la squadra nerazzurra. Il ritorno a Pisa del 12 febbraio non è però una passeggiata per gli scaligeri. Volpecina segna dopo 19 minuti e all’inizio della ripresa Baldieri raddoppia. I supplementari non sono un miraggio ma il Verona resiste e il 2-0 non basta. I quarti restano un tabu anche questa volta. Ma le sconfitte più pesanti con il Verona sono quelle in campionato. Soprattutto il 3-0 del ritorno è decisivo per il ritorno in serie B.

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