Pisa-Reggina di sabato prossimo vede i nerazzurri affrontare la sfida con i calabresi da capolista, cosa che non si verificava in B da 14 anni, come quando 31 anni fa la squadra allenata da Luca Giannini ospitava quella dell’ex nerazzurro Bruno Bolchi che sperava ancora di centrare il quarto posto. L’ultimo utile per andare in A. Il contesto era nettamente diverso visto che in quel caso mancavano solo sette partite alla fine e il Pisa veleggiava verso una promozione in A conquistata da favorita, mentre oggi siamo solo alla settima giornata. Il 22 aprile 1990 all’Arena finisce 0-0, sei volte la partita di Pisa è terminata con questo punteggio, e quel punto avvicina i nerazzurri alla meta. Anche se Romeo Anconetani non è del tutto soddisfatto per il sorpasso in vetta operato dal Torino.
Giove pluvio la fa da padrone. Quella domenica il clima è tutt’altro che primaverile. Cielo di piombo e pioggia per novanta minuti. Una pioggia che non ferma i tanti tifosi reggini presenti in curva sud. Il terreno colma il gap tecnico, comunque evidente, in favore dei nerazzurri. Che non devono giocare di fioretto ma battagliare come hanno fatto la settimana precedente al comunale di Torino quando vennero sconfitti 2-1 dai granata in extremis sempre su un terreno pesante. Bolchi conosce bene il Pisa, l’ha allenato la stagione precedente, e ha già imposto lo 0-0 all’andata. Marcature rigide e spazio all’estro del numero 10 Massimo Orlando già venduto alla Juventus. Il Pisa però parte forte nonostante le assenze di Bosco per squalifica e Been per infortunio. Dopo pochi istanti dal fischio d’inizio Incocciati mette Piovanelli davanti a Rosin ma il bomber nerazzurro, 19 reti in quel campionato, si fa soffiare palla da un difensore. La Reggina risponde l’ex Bernazzani e con un tiro proprio di Orlando salvato sulla linea da Argentesi. Le emozioni scarseggiano anche se la partita la fa il Pisa che però non sfonda il muro amaranto. L’occasione più nitida la crea il difensore Calori che in una proiezione offensiva tira in porta e supera Rosin ma stavolta è Orlando a salvare sulla linea.
Anconetani guarda al Torino. Il pareggio è giusto e mette in evidenza le grandi prestazioni in casa nerazzurra di Incocciati e Dolcetti secondo quanto riportano le cronache dell’epoca. La A è più vicina, arriverà due settimane dopo con lo 0-0 interno con il Cosenza, ma il presidente Romeo Anconetani non è del tutto soddisfatto:< Sono rammaricato per la vittoria del Torino a Foggia, contrariamente alle mie previsioni che stavolta non sono andate tanto bene. Abbiamo ancora sei giornate a disposizione e sono sicuro che lotteremo fino alla fine per il primato. Dobbiamo tuttavia riconoscere che il Torino ha migliorato la sua media inglese, mentre noi l’abbiamo peggiorata>. Un dato, quello della media inglese, che all’epoca dei due punti a vittoria era molto significativo. A fine campionato Torino Primo con 53 punti, Pisa secondo con 51. Un record per la squadra nerazzurra che supera quota 50 toccata nel 1984-85 nel campionato vinto, a pari merito con il Lecce, con Gigi Simoni in panchina. Anconetani però giudica lo 0-0 con la Reggina lo specchio esatto di quanto ha detto la partita e critica un po’ il difensivismo del suo ex tecnico:< Il risultato è giusto. La Reggina ha cercato di ottenere un punto. Nella ripresa si può dire che non abbia mai passato la metà campo ed ha meritato il risultato. E’ vero, hanno ottenuto un punto con il non gioco ma quando una squadra riesce ad imporre anche il suo non gioco alla fine ottiene sempre qualcosa>.

Fonte