La firma che non ti aspetti risolve una partita diventata complicata e rilancia il Pisa in classifica. Il 2 novembre 1986 l’ambizioso Parma di Arrigo Sacchi viene piegato all’Arena da una zampata nel finale di Paolo Alberto Faccini. Quel giorno l’attaccante nativo di Verona realizza il primo e unico gol in nerazzurro in 16 presenze, tutte concentrate nella palpitante stagione 1986-87.
Alla ricerca del gol. All’Arena quel 2 novembre fa un caldo fuori stagione mentre la situazione di classifica dei nerazzurri è piuttosto tiepida dopo sette giornate. Gigi Simoni è tornato al timone del Pisa ma dopo l’estate del mancato ripescaggio in A l’avvio è tutto in salita. Due sole vittorie, con Catania e Cesena, due pari e già tre sconfitte. Con il Parma la vittoria è d’obbligo anche perché la squadra punta alla promozione e si è rinforzata nel mercato di riparazione autunnale con gli arrivi dei giovani attaccanti Davide Pellegrini e Lamberto Piovanelli. L’attaccante scelto in estate era Walter Schachner ma il Pisa, dopo la sentenza della Caf che lasciava l’Udinese in A partendo da -9, non poteva tesserare nuovi stranieri in B. L’austriaco passa all’Avellino e nelle prime giornate c’è un evidente mal di gol. In sette partite Cecconi ha realizzato un sol gol, quello decisivo al Catania, mentre Faccini, reduce da una stagione in B a Perugia,   è ancora a secco. Con il Parma i titolari sono ancora loro due, anche se la settimana prima a Vicenza sia Pellegrini che Piovanelli sono subentrati nella ripresa. I due attaccanti non possono più sbagliare.
Il mago di Fusignano. Se il Pisa non ha ancora ingranato le marce, il Parma neopromosso di Arrigo Sacchi sta sorprendendo tutti con un calcio all’avanguardia. Un anno prima Sacchi aveva imbrigliato il Pisa di Guerini sullo 0-0 in Coppa Italia, quando i nerazzurri erano in A e i gialloblu in C. Nell’estate del 1986 il Parma vince per 1-0 , gol di Fontolan, in Coppa Italia al Meazza contro il MIlan di Silvio Berlusconi. Proprio in quel momento l’attuale patron del Monza si innamora del calcio di Sacchi che lo porterà sul tetto d’Europa e del Mondo. In campionato il Parma ha conquistato già 8 punti, due in più del Pisa, e gioca un calcio a viso aperto anche se non segna da due giornate e contro Taranto e Cagliari ha messo in cascina la miseria di un punto. All’Arena il Parma fa la sua buona partita guidata in difesa dal pisano Gianluca Signorini, libero per cui Sacchi stravedeva, e deve anche cambiare portiere nel secondo tempo. Si fa male Ferrari e debutta in serie B il diciassettenne Luca Bucci, un portiere che qualche anno più tardi toccherà anche la Nazionale.
Il guizzo risolutore. Il Pisa fa fatica anche nella ripresa quando Simoni sceglie di giocare con tre attaccanti inserendo Pellegrini al posto di Mariani. A nove minuti dalla fine la svolta: Giovannelli imposta per Cecconi che calcia in porta dal limite, la deviazione di un difensore diventa un assist per Faccini che calcia al volo di destro anticipando l’uscita di Bucci. E’ una liberazione. Faccini corre sotto la curva Nord e festeggia il suo primo gol in campionato. Due minuti dopo uscirà per far posto a Gori. Con l’1-0 al Parma arrivano due punti fondamentali che probabilmente rappresentano la prima svolta di un torneo equilibrato che per Pisa e Parma si decide all’ultima giornata. Il Parma, con qualche residua chance di promozione, perde 1-0 a Pescara mentre il Pisa espugna Cremona e assieme agli abruzzesi torna in serie A. Faccini nel corso della stagione perderà il posto di titolare, mentre Cecconi, dopo un momento in cui aveva perso il posto per Pellegrini, si riscatta e risulterà decisivo nella corsa promozione assieme a Piovanelli segnando 10 reti. Faccini, che in bacheca ha anche uno scudetto e una Coppa Italia con la Roma di Nils Liedholm e giocato in A con l’Avellino, a fine stagione passerà alla Sambenedettese e un anno dopo proprio al Parma. Oggi Faccini è un importante procuratore sportivo.

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