Il 4-3 di Brescia-Pisa non è certo epico come quello di messicana ed antica memoria ai mondiali del 1970 ma serve per fare alcune riflessioni. A livello di risultato la partita contava poco o niente per il Pisa che però ha confermato pregi e difetti di una stagione che si sta chiudendo sotto le aspettative. Dopo il successo con la Spal del 15 marzo scorso la squadra ha perso brillantezza, qualche alibi non manca, ma è tornata ad essere troppo debole nella fase difensiva. Esattamente come a inizio stagione. Nelle ultime 8 partite la squadra ha subito la bellezza di 17 gol conquistando una sola vittoria, 3-0 al Cosenza, che gli ha permesso comunque di salvarsi in anticipo sommando i due pareggi con Pordenone e Venezia, arrivati però dopo le solite rimonte subite. Anche ieri il Pisa ha perso dopo esser passato in vantaggio, è la dodicesima volta in questa stagione, e adesso è diventata la seconda peggior difesa del torneo al pari con il Pescara retrocesso in C. Solo la Virtus Entella ultima in classifica, e avversario dei nerazzurri lunedì all’ultimo turno, ha fatto peggio. Ci sarà molto da migliorare in ottica della prossima stagione. Da una parte però questo Brescia-Pisa ricco di gol non può essere considerato una sorpresa perché si affrontavano due degli attacchi più forti del campionato ma con delle difesa decisamente da registrare. Si sono divertiti gli spettatori disinteressati, meno quelli interessati anche su sponda bresciana. Visto che a lungo le rondinelle hanno rischiato di non vincere e compromettere la loro corsa verso i playoff.

Assenze, esperimenti, soliti vizi e difetti. Manca mezza squadra tra squalifiche e infortuni, ultimo quello di Beghetto, mancavano 11 giocatori della rosa, ma il Pisa affronta il Brescia senza paura. D’Angelo sperimenta il 4-4-1-1 con Mastinu che in fase di non possesso prova a fare il Siega della situazione andando in pressione sui portatori di palla. Un modulo che consente sa Marsura di allargarsi a proprio piacimento sulla fascia sinistra e a Sibilli di svariare su tutto il fronte d’attacco facendo sia l’uomo assist che il finalizzatore. Proprio Mastinu crea il primo pericolo con un tiro alto sopra la traversa. Il Pisa c’è, e malgrado una difesa che purtroppo non è stata allegra solo ieri, non è certo andato in campo con lo spirito chi va a fare una gita al vicino al Vicino Lago di Grada. Soprattutto dalla cintola in su si capisce che la squadra è determinata fin da subito e passa in vantaggio  con una splendida azione al 9′ quando Marin, tra i migliori,  scambia con Sibilli e segna di destro. Il Brescia però ha ovviamente maggiori motivazioni di classifica e non può certo restare a guardare. Se la manovra è fluida quando la squadra tiene palla è altrettanto vero che sulle fasce e in area di rigore scatta sempre l’allarme anti panico. Anche sulle palle inattive, nonostante stavolta i gol subiti arrivano tutti su azione e con la gentile collaborazione della difesa. Il primo regalo arriva al 18’ quando l’ex Martella arriva senza problemi al cross dalla destra e in area Pisano praticamente non interviene su un pallone di facile lettura e permette ad Aye di segnare senza grossa fatica. Stavolta alla mediana c’è poco da rimproverare. Quaini, buona la sua prova, pressa e gestisce il pallone con disinvoltura, De Vitis detta i tempi e verticalizza, Marin è ovunque. Tanto che Clotet, il tecnico del Brescia, cambia mezza mediana all’intervallo. I problemi per il Pisa arrivano dalle fasce dove Pisano soffre Mateju e Birindelli Martella. E solo uno strepitoso intervento di Gori su Donnarumma evita il raddoppio bresciano. Anche il Pisa si fa vedere grazie all’intraprendenza nell’uno contro uno di Sbillie  Marsura.

E’ successo di tutto. Se il primo tempo è stato gradevole la ripresa è un susseguirsi di emozioni fatto di errori e belle giocate da entrambe le parti. Purtroppo il Pisa continua a regalare troppo. Prima viene annullato un gol ad Aye, probabilmente regolare, poi Pisano allarga il braccio su un cross di Mateju che porta al primo rigore di giornata concesso da Manganiello che neli episodi chiave vede giusto. Donnarumma batte Gori ma non abbatte il Pisa che sfiora subito il pari con Marsura, Ioronen è bravo ad alzare in angolo, e poi conquista un rigore per un fallo di Pajac. Mastinu va sul dischetto e Ioronen respinge. Passano pochi istanti e il Brescia applica la legge più antica del calcio grazie a un passaggio sbagliato di Birindelli che manda in porta il solito Aye che brucia Benedetti a e fa tris. Finita? Neanche per sogno. D’Angelo mette Lisi al posto di pisano e il 23 nerazzurro mette subito in crisi Mateju sulla sinistra trovando prima il fondo e poi il mani in area di Aye che è molto più bravo quando gioca sul versante opposto. Secondo rigore nel giro di cinque minuti. Per averne uno in casa a favore c’è voluta una stagione intera. De Vitis dal dischetto non è Totti e nemmeno Panenka ma il suo cucchiaino è bello, beffardo e rischioso quanto basta per battere Ioronen ed evitare una figuraccia. Ma nel gesto ci sono anche coraggio e  personalità che vanno a griffare una bella prestazione. Il Pisa cerca il pareggio, il Brescia inizia a tremare. Lisi, entrato bene, fa ammonire Mateju ma si fa male e deve uscire andando ad affollare l’infermeria. Il Pisa non è tufo di pasticciare così al minuto 82 su un cross dalla destra di Jagiello si scontrano Gori e Meroni favorendo Aye che quasi non crede di trovarsi a porta vuota e portare a casa il pallone per la tripletta personale. Se da una parte in difesa la situazione è difficile e urge cambiare molto,  davanti le basi  per continuare a vedere una manovra comunque propositiva ci sono, anche se l’assenza di Marconi pesa tantissimo in ottica futuro, come dimostra l’intesa tra Marsura e Sibilli che porta al terzo gol. Entra anche l’attaccante della Primavera  Susso Bamba, il primo gambiano nella storia del Pisa, che per poco non vede il Brescia rendere la pariglia al Pisa per il regalo precedente e Belli sparare alto il possibile pallone del pareggio. Che tutto sommato poteva esser giusto.

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