Il Pisa non segna un gol a Palermo da 30 anni abbondanti. Non è nemmeno colpa sua perché in questi 30 anni ha giocato al Barbera solamente nella stagione 1993-94, sconfitta per 1-0 , gol di Soda nel finale, all’esordio in panchina di Eugenio Bersellini, e poi per quegli incroci infiniti che fanno parte del calcio non ha più trovato i rosanero sulla propria strada. L’ultima rete a Palermo porta la firma di Alvise Zago nell’1-1 della stagione 1991-92. Un giocatore di enorme talento ma perseguitato da tanta sfortuna fin dai tempi in cui giocava nel Torino.
Tutto nel primo tempo. Il 15 marzo 1992 il Pisa di Ilario Castagner affronta il Palermo in quello che si chiama ancora stadio La Favorita. I nerazzurri sono a due punti dalla zona promozione e dopo una lunga rincorsa, iniziata proprio con l’avvento di Castagner alla quarta giornata del girone d’andata, sognano di entrare tra le elette del campionato cadetto. Il Palermo invece è in lotta per la salvezza ed è alla ricerca disperata di punti. Al centro dell’attacco del Palermo c’è il grande ex Luca Cecconi. Due stagioni a Pisa con 12 gol in 60 partite tra A e B, una Mitropa Cup in bacheca e soprattutto una firma importante sulla promozione in A nella stagione 1986-87. Indimenticabile la tripletta nel 3-2 al Lecce. Ma come sappiamo bene la legge dell’ex è spietata e così dopo appena sette minuti Cecconi gira in rete di sinistro una punizione conquistata da Rizzolo e calciata da Centofanti dalla sinistra e porta in vantaggio il Palermo. Cecconi è stato molto bravo ad anticipare il centrocampista Gallaccio ma la difesa nerazzurra si è fatta sorprendere con un pizzico di ingenuità salendo con troppo anticipo in avanti. Non è ancora primavera ma fa un gran caldo e i ritmi sono blandi e le emozioni scarseggiano. Il Pisa però ha le qualità per trovare il pareggio e lo trova al 38′ con un gran tiro al volo di Zago che riprende una corta respinta della difesa e infila la palla all’incrocio. Taglialatela si tuffa ma non riesce a evitare la prodezza del numero otto nerazzurro. Nella ripresa il Pisa contiene il Palermo e si affida al contropiede senza però impensierire troppo la difesa di casa. L’1-1 è il risultato più giusto. Il pareggio soddisfa Castagner in una giornata in cui tra le squadre di vertice vincono solo Brescia, nello scontro diretto a Udine, e Bologna. I felsinei superano il Pisa che resta a -2 dalla zona promozione.
Un talento vero e sfortunato. La copertina di quel pomeriggio è tutta per Alvise Zago che restò a Pisa solo in quella stagione 1991-92. Arrivato in prestito dal Torino Zago proprio tra fine inverno e inizio primavera attraversa ilo suo periodo migliore diventando l’uomo d’ordine del centrocampo nerazzurro senza disdegnare qualche puntata a rete. Prima della prodezza di Palermo era andato a segno nel 4-0 rifilato al Lecce all’Arena tre settimane prima con un bell’inserimento in area avversaria. In totale gioca 28 partite, segnando questi due gol, e a fine stagione torna in granata. A soli 23 anni sembra una ripartenza ma Zago non tornerà più ai livelli toccati prima del maledetto infortunio del 19 febbraio 1989. Pochi minuti dopo aver portato in vantaggio il Torino al Ferraris con la Sampdoria si infortuna ai legamenti e alla capsula articolare del ginocchio destro dopo uno scontro aereo e involontario con Victor( si fa male anche lo spagnolo). Si capisce subito da come Zago chiama i soccorsi che è una cosa grave. Starà fuori per un anno e mezzo e si rilancerà con una buona stagione in B al Pescara prima di approdare al Pisa. Doveroso però il passo indietro. Zago è una grande promessa del vivaio del Torino, in quel momento il migliore in Italia, con cui vince il torneo di Viareggio nel 1987. Nel 1988-89 viene lanciato in prima squadra da Gigi Radice, che lo fa esordire alla prima di campionato al Comunale contro la Sampdoria, sconfitta per 3-2 ma buona prestazione personale, e poi da Claudio Sala in una squadra granata alla ricerca di un’identità perduta. Zago si prende la scena regalando grandi giocate, splendida la gara giocata nella vittoria per 3-1 all’Olimpico con la Roma, e a 19 anni diventa in breve tempo titolare dell’Under 21 di Cesare Maldini. Segna il suo primo gol in A al Verona e poi l’infortunio che cambia il destino di Zago. La parentesi di Pisa è l’ultima di un certo livello nonostante la promozione in serie A sia solo sfiorata con il sesto posto finale. Nel 1992-93 gioca 13 partite in A nel Torino ma i guai fisici lo tormentano continuamente.  Dopo il breve ritorno alla casa madre passa a titolo definitivo  al Bologna in serie C  iniziando un lungo giro per i campionati minori che lo porta a vestire le maglie di Nola, Saronno, Seregno, Varese e Meda. Nel 2004 , a quasi 35 anni, chiude la carriera nella squadra del paese in cui è nato, il Rivoli, senza poi rientrare nel calcio dei grandi da allenatore. Attualmente allena l’Academy del Torino.

Fonte