Rimanere per 4 stagioni sulla stessa panchina è qualcosa di veramente molto raro nel calcio di oggi. Luca D’Angelo ed il Pisa nel giugno 2018 hanno dato il via ad un percorso indimenticabile: la promozione in B al primo colpo con la finale di Trieste, i playoff sfiorati e sfuggiti solo per la classifica avulsa nel 2020, la salvezza conquistata con ampio margine nel 2021 e la promozione in Serie A svanita solo ai supplementari poche settimane fa. In mezzo a questi punti cardinali del percorso tante partite iconiche, difficile sceglierne solo alcune: la vittoria di Lucca con il colpo di tacco di Marconi, detto del cammino eccezionale che ha portato ai playoff (28 risultati utili consecutivi considerando le prime partite dell’anno successivo in B), il 4-1 alla Cremonese, il 3-2 in rimonta sullo Spezia, il 3-4 di Cremona, il derby con il Livorno deciso da Lisi, la vittoria al “Picco” al ritorno. L’elenco sarebbe lungo comprendendo molte altre partite compresa la doppia vittoria sul Monza della scorsa stagione o lo 0-3 di Lecce e poi i risultati più recenti di questo campionato. Ovviamente ci sono stati anche alcuni momenti di difficoltà in cui il rapporto poteva scricchiolare se non fosse stato per una fiducia enorme nei suoi confronti: il 4-1 di Carrara, la doppia sconfitta consecutiva con Cittadella (1-4) e Spal (4-0) ma la squadra si è sempre ripresa ed ha sempre convinto con intensità, idee e carattere. D’Angelo lascia il segno ed il tributo che gli concedono i tifosi è un po’ quello dell’Arena Garibaldi con quel coro subito dopo il fischio finale di Pisa-Monza. Il calcio è questo, è fatto anche di separazione ma niente – come evidenziato anche nel comunicato del club – potrà appannare il ricordo di un grande allenatore e di un grande uomo che a Pisa sarà sempre ricordato con enorme piacere e gratitudine.

Fonte