La partita che cambiò il destino dei nerazzurri. Esattamente quindici anni fa il gol di testa di Eddy Baggio al 97’ regala la più incredibile e tumultuosa salvezza al Pisa che riesce ad evitare la retrocessione in C2 dopo la prima stagione dell’era Covarelli. Quattro  allenatori diversi in panchina con Domenicali e Toma esonerati e richiamati due volte. Il Toma bis, con Mileti al suo fianco dopo la parentesi con Mariani ( che per un periodo allenerà da solo) , inizia addirittura a una giornata dalla fine del campionato per giocare la partita vinta 3-1 col Chieti giù retrocesso. Una scelta maturata dopo il secondo esonero di Domenicali sconfitto nella sua Gela. Una partita che porterà il Pisa dritto ai playout sommato al pari di sette giorni prima con la Torres con tanto di contestazione da parte di 500 tifosi fuori dallo stadio. Al Pisa tocca il derby con la Massese terz’ultima con la possibilità di salvarsi in caso di parità totale al termine dei 180 minuti.

Brividi caldi. L’andata si gioca sabato 20 maggio a Massa. Il Pisa manda in scena l’ennesima brutta prestazione in trasferta, dove non vince da novembre e addirittura non segna da dicembre, e non riesce nemmeno ad esser pericoloso quando la Massese resta in 10 per l’espulsione di Bischeri. Ai bianconeri di Angelo Alessio basta un gol al 5’ del futuro nerazzurro Dobrijevic per portare a casa l’1-0. Al ritorno l’Arena prova a spingere il Pisa alla rimonta. La situazione è complicata e il malumore regna sovrano ma per una domenica tutti si stringono intorno alla squadra per evitare una clamorosa retrocessione nella quarta serie del calcio italiano. Allo stadio fa caldo ma i tifosi vivono la partita con i brividi addosso. Il Pisa comunque parte bene e passa al 31′ con un bel colpo di testa di Pellecchia su una palla messa in mezzo da Giardina su punizione. A fine primo tempo la Massese resta di nuovo in 10 come all’andata, stavolta per l’espulsione di Garaffoni, reo di aver dato una manata in faccia a Fedeli. Ai nerazzurri però viene il braccino e le ansie aumentano a dismisura fino ad arrivare al pari di Borneo in apertura di secondo tempo.   L’attaccante bianconero segna un gol quasi in fotocopia a quello di Pellecchia, il cross su punizione è del solito DobriJevic, e fa calare il gelo sull’Arena.

Baggio scaccia l’incubo. Il tempo per rimediare c’è ma il Pisa è in confusione. Attacca ma lo fa con poche idee nonostante Toma le provi davvero tutte. Il tecnico pugliese butta dentro Porricelli, Andrisani e Scazzola e cerca di portare più uomini in attacco. L’assedio c’è ma è davvero sterile e la Massese, nonostante alcuni giocatori alle prese con i crampi, sembra resistere. A quattro minuti dalla fine i bianconeri restano addirittura in 9 per il rosso a Mariotti esplode la contestazione dei tifosi nerazzurri. Dalla gradinata iniziano ad arrivare fumogeni in campo, tanto che l’arbitro Damato di Barletta è costretto a sospendere la partita due volte. Il clima è incandescente e vola anche qualche seggiolino. Si riparte e la partita va avanti fino al 98’ quando Giardina lancia in area con precisione il pallone della speranza sul quale si avventa Baggio che impatta di testa mentre tutti i difensori della Massese alzano la mano per chiedere il fuorigioco, Bassi è battuto ma tutti guardano il guardalinee che indica il centro del campo. Il gol è buono e Baggio dalla sud si fa una corsa verso la Nord per liberare la sua gioia. Si riparte per qualche minuto ma non c’è più storia. Il Pisa è salvo, la Massese per la cronaca sarà ripescata in C1,  ma la tifoseria nerazzurra  pretende chiarezza da parte della società dopo una stagione che definire difficile è poco. Quel gol cambia il destino perché il diesse Petrachi, subentrato al duo Accardi-Onorati in autunno, chiama Piero Braglia e nel giro di poco più di 12 mesi il Pisa passa da una possibile C2 alla promozione in B. Ma questa è un’altra splendida storia.

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